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Le 7 Marce, Gp Russia – Hamilton Gastone, Leclerc Paperino

Gran Premio di Russia, 16/a tappa del Mondiale di Formula 1. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Sochi, con la nostra monoposto fornita da un cambio vintage ma potente a 7 marce.

Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – Vero, non è mica colpa sua se la componente elettronica del motore ibrido della SF90 di Vettel si rompe causando la chiamata della Virtual Safety Car proprio quando deve entrare ai box, in maniera che il cambio gomme lo porta in testa a una gara dove fino a pochi minuti prima il terzo posto appariva essere oro. E non è mica colpa sua se la Ferrari decide incredibilmente di far aspettare un giro di troppo per sostituire le gomme a Leclerc nel corso della Safety Car causata dalla Williams di Russell. Hamilton ha il solo merito di aggiungere al suo indubbio talento anche due colpi di fortuna alla Gastone, che contribuiscono e non poco alla conquista della sua nona vittoria stagionale.

Viaggia in 6/a marcia, Charles Leclerc – Stabilisce una tattica in partenza con Vettel e il muretto, ma il tedesco alla voce “restituisci la posizione a Charles” diventa sordo come neanche un migliaio di campane. La strategia Ferrari al cambio gomme fa “giustizia”. Leclerc si ritrova in testa ma Vettel sai che fa? Parcheggia la sua Ferrari in una posizione “pericolosa”, rende possibile la Virtual Safety Car e Hamilton ringrazia, eseguendo la sua sosta in maniera che il monegasco non possa dargli fastidio. Ovviamente Vettel non ha spento volontariamente la sua SF90, e ci mancherebbe altro. Però, diamine, proprio in quel momento…avrà pensato Leclerc. Se Hamilton è stato Gastone, lui si è trasformato in Paperino.

Viaggiano in 5/a marcia, Alexander Albon e Carlos Sainz – Il primo parte dalla pit lane con la sua Red Bull e con una corsa attenta, ordinata, fortunata (con le soste in regime di Safety Car) e aggressiva al punto giusto, conquista un quinto posto che è grasso che cola rispetto alla situazione iniziale. Il secondo parte alla grande, arrivando anche a “minacciare” Sua Maestà Lewis Hamilton. Poi conduce una gara regolare che gli porta in dote un sesto posto assolutamente da non disprezzare.

Viaggia in 4/a marcia, Sergio Pérez – “Mister regolarità”, il messicano della Racing Point. Una gara dove ha alternato regolarità di guida e sportellate senza problemi quando la situazione lo richiedeva. Risultato? Un settimo posto che fa classifica sia per lui (in piena lotta per un posto nella top 10), sia ovviamente per la sua squadra che ha messo nel mirino il sesto posto della Toro Rosso (55 lunghezze contro 52).

Viaggia in 3/a marcia, la Renault – Nonostante le premesse del sabato (entrambe le vetture nella Q3), la domenica non è assolutamente andata come i francesi si auguravano. Ricciardo fuori gara praticamente subito per un incidente di gara con Giovinazzi, Hülkenberg penalizzato da un cambio gomme troppo lungo. Un giro a vuoto. Che però ha permesso alla McLaren di prendere il largo nel discorso quarto posto.

Viaggia in 2/a marcia, l’Alfa Romeo – Sauber – Giro a vuoto anche per la vettura svizzera marchiata dal Biscione. Mai competitiva per tutto il fine settimana, con Räikkönen che ha subito una doppia penalità. Prima i 10 secondi di drive through per una falsa partenza e poi nella sosta “regolare” con quel cavalletto che proprio non decideva di staccarsi. Un Gran Premio assolutamente negativo.

Viaggia in 1/a marcia, la Ferrari – Purtroppo, dal punto di vista strategico, si sono fatti passi indietro nel muretto di Binotto e soci. Due le mosse che davvero non hanno convinto. In primis, l'”ingenuità” nel credere che Vettel sarebbe stato ai patti stipulati in partenza, restituendo la posizione a Leclerc. E poi quel giro di troppo fatto percorrere al monegasco durante la Safety Car e che gli ha impedito di giungere quantomeno secondo. La macchina è tornata competitiva. Speriamo che torni a esserlo anche la strategia dal muretto.