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Lugano, una prestazione che fa ben sperare, anche se il gol è il grande assente

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Il pareggio ottenuto dal Lugano a Ginevra non interrompe la serie senza vittorie (in campionato i bianconeri non vincono dall’esordio), ma è stato ottenuto con una prestazione di qualità sicuramente maggiore rispetto a quanto visto a Cornaredo, domenica scorsa, contro il Lucerna.

Contro un avversario che, finora, ha fatto abbastanza bene (anche se in leggera flessione nelle ultime settimane, dal momento che non vince dal 25/8 e ha patito l’eliminazione dalla Coppa svizzera a opera del GCZ), i ticinesi hanno messo in campo una buona personalità, soprattutto dopo la prima mezz’ora di gioco, nella quale entrambe le compagini avevano badato soprattutto a evitare i rischi, anziché crearli.

Celestini, che è partito schierando la solita difesa a 3 con Yao al posto dell’infortunato Daprelà, e con Obexer in campo al posto di Aratore, lasciato in panchina, ha visto una squadra un po’ più decisa ma ancora deficitaria nei 16 metri avversari. L’infortunio a Junior, falciato dopo soli 11′ da Routis e messi definitivamente fuori combattimento alla mezz’ora, ha aperto le porte dell’incontro a Dalmonte che, suo malgrado, nei giorni precedenti alla partita, era stato causa di un vivace scambio d’opinioni a distanza tra il presidente Renzetti e il tecnico bianconero.

In definitiva, un buon Lugano, sicuramente in ripresa e praticamente mai sovrastato tecnicamente dagli avversari. Tra i bianconeri ci sono piaciuti Lavanchy, ieri sera tornato a un buon livello, il capitano Sabbatini, ancora una volta il migliore dei suoi, e Yao, che non ha fatto rimpiangere Daprelà, oltre a un Marić sempre più leader, in difesa e nello spogliatoio.

Buona anche la prova di Dalmonte, al quale manca però ancora qualcosina per poter davvero entrare nella mischia (qua diamo ragione a Celestini) e Vécsei che ci ha messo anche i muscoli, necessari per tenere in piedi il centrocampo. Peccato, riguardo alla prova del giocatore ungherese, per qualche errore in appoggio e, soprattutto, per la lettura sbagliata di una situazione offensiva nella ripresa, che poteva dare un esito differente.

Certo, per vincere bisogna fare gol. Un’ovvietà nel gioco del calcio, lo sappiamo. Però è un fatto che la compagine sottocenerina fa una gran fatica non tanto a creare situazioni pericolose (ieri, se non altro, si è visto qualcosa in più in tal senso rispetto alle ultime uscite), ma a concretizzarle.

Ora, tra l’altro, bisognerà capire l’entità dell’infortunio occorso a Junior, per poter fare delle ipotesi su come si schiereranno davanti già da domenica i bianconeri. Gerndt è recuperato (nel senso che viene portato in panchina da qualche partita): nel caso bisogna capire se abbia o meno i 90′ nelle gambe.

A lasciare ancora perplessi sono invece le prestazioni di Holender e Custodio. L’ungherese, il cui arrivo aveva generato grandi aspettative visti i trascorsi, sinora, non ha ancora inciso come speravano in via Trevano.

Allo stesso modo il centrocampista, pupillo di Celestini a Losanna, non ha a sua volta raggiunto i livelli di gioco che aveva fatto vedere alla Pontaise, dando sinora ragione allo staff tecnico del Lucerna che, lo scorso anno, lo aveva prima relegato in panchina e tribuna, per poi autorizzarne la cessione quest’estate.

Anche l’austriaco Lovrič (del quale si diceva davvero bene, tanto da far dire, a qualche bene informato in tribuna a Cornaredo, che si sarebbe rivelato il migliore acquisto del Lugano non solo di questa stagione) sinora non ha fatto vedere nulla del proprio repertorio. Non solo: mostra anche una forma fisica decisamente non ottimale (subentrato a Custodio, ieri sera, si è ben presto spento, senza dare l’atteso contributo).

Si ritorna, quindi, al tema delle ultime settimane: buoni giocatori e promesse di diventarlo non possono aver disimparato a giocare a calcio. Ieri diversi di loro hanno dimostrato di essere sulla strada di ricordarsi come si fa, e questo è un passo in direzione contraria rispetto alla prestazione davvero stucchevole di Losanna. Ieri è mancato “solo” il gol, un po’ per malasorte e molto per mancanza della necessaria cattiveria e lucidità nei 16 metri avversari.

Domenica, a Cornaredo, arriva lo Xamax che, con lo 0 sulla casella delle vittorie, è sinora, suo malgrado, il candidato più probabile alla relegazione. Considerando che il Thun andrà al kybunpark dal San Gallo, apparso in ottima forma nelle ultime uscite (a parte l’inatteso capitombolo in Coppa svizzera con il Winterthur), che il Lucerna sarà ospite della capolista Basilea, e che Servette e Zurigo se la vedranno nello scontro diretto, una vittoria consentirebbe ai ticinesi di prendere una salutare boccata d’ossigeno. Per poi pensare, con calma, alla sfida in Europa League con la Dynamo Kiev, dal pronostico sfavorevole ma, proprio per questo, affascinante.