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Lugano, sconfitta 1-0 a Copenhagen, ma un timido passo avanti. Ora però servono i risultati

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Non era facile, per il Lugano di Fabio Celestini, l’esordio in Europa League. La squadra elvetica è infatti stata sconfitta, con il risultato di 1-0, ieri sera, dal Copenaghen. I ticinesi che, come sappiamo, venivano da cinque stop consecutivi, tra campionato e coppa, hanno subito all’inizio il ritmo partita degli avversari, andati vicinissimi al vantaggio in almeno due occasioni (Sotiriou al 13′ e palo di Bengtsson al 25′).

Nel prosieguo dell’incontro, il ritmo dei danesi è calato, consentendo alla formazione rossocrociata di guadagnare metri. E così, verso la fine della prima frazione, sono stati i sottocenerini a farsi vivi dalle parti di Johnsson con Vécsei, Lavanchy e Sabbatini, facendo ben sperare per la ripresa.

Purtroppo per il Lugano, però, proprio all’inizio del secondo tempo, due episodi hanno pesantemente indirizzato l’incontro a loro sfavore. Infatti, prima l’infortunio muscolare a Bottani e, soprattutto, il gol del vantaggio di Santos al 50′, hanno reso in salita la prova degli svizzeri. Il gol è stato il coronamento di una bella percussione di Bengtsson sulla sinistra, conclusa con un traversone. Però, a onor del vero, la difesa bianconera non è stata particolarmente reattiva, con Baumann che non è uscito e Keckés che si è perso l’attaccante avversario il quale, tutto solo, ha insaccato di testa.

A quel punto, l’undici di Celestini ha abbozzato una reazione, riuscendo addirittura a pareggiare, al 74′, con Aratore. L’urlo dei ticinesi però è stato strozzato loro in gola da parte del direttore di gara, che ha giudicato irregolare la posizione di Holender. I successivi tentativi di cercare il pari, da parte degli elvetici, non hanno funzionato, e l’incontro si è concluso con la vittoria, di misura ma meritata, da parte dei campioni danesi in carica. Nell’altra sfida del Gruppo B la Dynamo Kiev, rispettando il pronostico, ha superato (seppur a fatica e di misura) il Malmö, grazie a una rete, quasi allo scadere, di Buyalsky.

Nella conferenza stampa del dopo partita, il tecnico dei danesi Stäle Solbakken  è apparso ovviamente contento per il risultato e la prestazione dei suoi (FC Lugano – TiPress): “Davanti a un grande pubblico come il nostro, abbiamo vinto una partita da vincere a ogni costo. Per noi, in trasferta è sempre più difficile fare cose importanti, ma sono dell’idea che possano bastare 9 punti per accedere alla fase a gironi.“

Fabio Celestini ha invece visto una squadra di carattere (FC Lugano): “C’è sempre da valutare contenuti e risultato. Non era facile, loro sono abituati a questi palcoscenici, pressano alti, ma noi abbiamo risposto bene. C’è l’amarezza del risultato negativo, ovviamente: ma mentre a Losanna c’era stata delusione, qui abbiamo la frustrazione di uscire sconfitti nell’ennesima partita che non meritavamo di perdere.”

“Sabbatini ha fatto bene in quella posizione, dove lo schiero da tempo. Lui è al di sopra di tutto e tutti sotto l’aspetto tattico e della personalità. Custodio corre tanto, e può pressare per 90′ e fare la mezzala. Ai quattro davanti avevo chiesto di scambiarsi e di pressare, e l’hanno fatto bene. Ho invece aspettato a inserire Holender perché sapevo che loro sarebbero calati nel finale, dandoci l’opportunità di fare qualcosa davanti. A quel punto, poteva essere utile avere ancora un cambio a disposizione.”

La nostra sensazione, valutando un po’ l’insieme dei discorsi fatti ieri e in queste ultime settimane è che, forse per consolarsi di essere stati inseriti in un gruppo con poco impatto mediatico, ci si sia voluti convincere di avere a che fare con avversarie abbordabili. Vero, ma non del tutto. Al di là della Dynamo Kiev, che non ha bisogno di presentazioni, il Copenhagen (campione danese in carica) è una squadra che vanta, con questa, 19 partecipazioni consecutive alle coppe europee. Del Malmö scriviamo sovente nella nostra rubrica di calcio svedese, e le statistiche ci dicono che, per esempio, nella scorsa stagione è approdato ai sedicesimi di finale di questa competizione.

In definitiva, si tratta di squadre alle quali solo un Lugano nel pieno della forma, fisica e morale, può creare grattacapi. La speranza, nell’ambiente, è che la prestazione di ieri venga ripetuta a Cornaredo, domenica, contro il Lucerna, dando finalmente il via a una serie positiva, anche nei risultati. Troppe volte, nelle ultime settimane, si è dovuto registrare un risultato inferiore alle aspettative e alla prestazione sul campo.

Il presidente Renzetti, intervistato da Armando Ceroni della RSI a fine partita, ha voluto anch’esso sottolineare la bontà del gioco dei suoi: “Venire qua e fare dei punti non era facile. Usciamo a testa alta e, soprattutto, ho visto un messaggio importante da parte del gruppo.” Insomma, ancora presto per parlare di guarigione, anche se in via Trevano ci sia augura che l’Europa League sappia, come due anni fa, creare un effetto virtuoso anche a livello di risultati.