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Di Lorenzo ha già conquistato Ancelotti. Farà lo stesso con Mancini?

Probabilmente nessuno si sarebbe immaginato un inserimento così fulmineo negli schemi di Ancelotti. Ma Giovanni Di Lorenzo è uno che ha fatto tanto gavetta e che è abituato a lavorare duro e a testa bassa. Il classico ragazzo diligente dentro e fuori dal campo, che si fa ammirare dagli allenatori per l’umiltà e la grande dedizione. È stato così anche a Empoli: quando arrivò, in una squadra ancora scottata dalla tribolata retrocessione, si mise subito in luce. Prima divenne il punto di riferimento del 3-5-2 impostato da Vivarini; poi, con l’arrivo di Andreazzoli e il conseguente utilizzo del 4-3-1-2, scalò nei quattro di difesa, sempre a destra. Un cambiamento che non lo colpì particolarmente, viste le sue particolari doti di adattamento.

Di Lorenzo adesso ha già fatto un primo salto di qualità. Ha trovato continuità di impiego in campionato e, soprattutto, ha esordito in Champions. Contro i campioni in carica – e contro un avversario difficile da marcare come Mané – sembrava un veterano. Non ha praticamente mai perso un duello, presidiando con grande attenzione la zona di sua competenza. Eppure solo due anni e mezzo fa questi palcoscenici sembravano impensabili per il terzino toscano. Il terzo posto ottenuto con il Matera lo aveva consacrato come uno dei prospetti più interessanti della C, ma nessuno avrebbe immaginato che, di lì a poco, Di Lorenzo avrebbe svoltato definitivamente la propria carriera.

La maturazione di Di Lorenzo fa bene a lui e al Napoli, naturalmente. Ma può diventare preziosa anche in chiave Nazionale. Nelle ultime sfide di qualificazione Roberto Mancini ha presentato Florenzi e Izzo sulla corsia destra: due calciatori adattati, se così si può dire, che non hanno entusiasmato particolarmente. Ecco quindi che Di Lorenzo, già dai prossimi impegni, può diventare una freccia importante all’arco del commissario tecnico azzurro. In una posizione che, almeno ultimamente, non ha avuto un padrone incontrastato.

Inoltre c’è un ulteriore aspetto da considerare, non di poco conto. Come ha dimostrato la recente gara di Champions, Di Lorenzo non è un calciatore che si lascia intimorire o sovrastare dall’emozione. Sa adattarsi fin da subito a una nuova realtà e non ha bisogno di un lungo periodo di rodaggio. Gli basterà qualche allenamento per capire cosa vuole Mancini da lui. Di Lorenzo è pronto per fare quell’ulteriore salto di qualità e ambire a un posto da titolare anche nella Nazionale azzurra.