Eredivisie, 6/a giornata: uragano Malen, Vitesse senza scampo. Ok l’Ajax, il Twente rivede la vetta
La 6/a giornata di Campionato, in Eredivisie, ha un netto retrogusto di “restaurazione“; fortemente ispirato dalla spietata manita rifilata dal PSV Eindhoven al Vitesse di Slutsky, infatti, l’ultima giornata di campionato olandese andata in archivio vede Boerens e Ajax prendersi la vetta della graduatoria a discapito delle altre outsider che nelle scorse settimane le avevano accompagnate; il tutto, nella settimana che precede la sfida di Eindhoven proprio tra PSV e Lancieri.
Disarmante la schiacciante prova di forza del PSV Eindhoven, che tra le mura amiche rade al suolo 5-0 il Vitesse sancendo la propria uscita dal tunnel che ne minacciava le fortune stagionali all’inizio di un Campionato avviatosi tra la deludente eliminazione in Champions League, la brutta sconfitta in Supercoppa e il poco convincente esordio in Eredivisie. L’avvio di gara vede i biancorossi tenere le redini dell’incontro ma il Vitesse non ha timori reverenziali, anzi con Tannane e Bazoer rischia di gelare il Philips Stadion; la contesa è sbilanciata al 17′, quando un folle passaggio mal calibrato di Obispo (ironia della sorte, in prestito dal PSV Eindhoven) innesca la mortifera ripartenza condotta da Bruma e finalizzata all’angolino da Malen. Gli ospiti sciupano una clamorosa palla per il pareggio alla mezz’ora con Matavž, e pochi minuti più tardi Malen di testa fa 2-0. Sul doppio vantaggio PSV la contesa pare sbilanciata irrimediabilmente, ma a scanso di equivoci i locali calano il tris dopo venti secondi dall’avvio della ripresa: Ihattaren semina il panico nella difesa giallonera, permettendo a Malen di depositare di testa in rete la propria terza marcatura di serata. Con due rigori nel finale su un Vitesse nettamente al tappeto, il PSV Eindhoven scrive uno dei risultati più clamorosi di questo avvio di stagione per una delle sfide che più prometteva in termini di spettacolo; sugli scudi sale ovviamente Donny Malen, di cui diremo più avanti, capace di refertare tutte e cinque le reti dell’incontro.
Se il PSV Eindhoven comincia a vedere la luce a valle del tunnel che ne aveva accompagnato l’abbrivio di stagione, per l’Ajax arriva la solita goleada. Tre punti e il solito parco giochi in fase offensiva per i Lancieri, che però non colgono solamente rose e fiori dalla sfida con i Frisoni: gli ospiti infatti approfittano di un assetto ancora non del tutto consolidato da parte dei biancorossi, per spaventare a più riprese Onana e una difesa che va ancora registrandosi dopo la partenza di Matthijs de Ligt. Succede quindi che dopo il gollonzo di Tadić, colpito da Huntelaar sulla battuta di un calcio di punizione, i ragazzi di Jansen trovano il pari con un fulmineo contropiede condotto da van Bergen e finalizzato dall’ex-Sassuolo Odgaard. Nei minuti successivi, con l’Ajax già molto lungo sul campo, Odgaard la ribalta in favore dell’Heerenveen sorprendendo ancora in ripartenza il tandem Schuurs-Blind. Fortunatamente per i locali il VAR cassa la rete dell’1-2 per un fallo a inizio azione su Veltman: i locali ringraziano e si portano in vantaggio con l‘inzuccata di Tagliafico, per poi tirare un marcato sospiro di sollievo nel secondo tempo quando i gol di Schuurs e Tadić scacciano la paura di una nuova rimonta biancoblù.
Alle spalle del duo di testa sale il Twente di Gonzalo García, corsaro a Sittard grazie alla mortifera efficacia di ripartenza capaci di assicurare un solido 3-0 ai Tukkers, che nel finale di gara resistono al ritorno dei gialloverdi padroni di casa; stesso andamento della gara per il Feyenoord di Stam che prova a debellare la pareggite di inizio stagione infilando con l’ADO Den Haag il secondo successo consecutivo pur senza l’infortunato Berghuis. L’ex-romanista Karsdorp apre le danze dal dischetto, imitato da Fer a ridosso della mezz’ora con Narsingh in rete per il momentaneo 2-0 grazie a uno sbilenco rinvio di Havekotte. Il successo dei Rotterdammers resiste anche alle due autoreti nel finale messe a referto da Edgar Ié e Tapia, con i biancorossi che quindi agganciano il treno Europa League tra i cui passeggeri trovano al solito spazio anche l’Utrecht (3-1 all’Emmen), il Vitesse nonostante il roboante rovescio di Eindhoven e l’AZ Alkmaar che rifila una sonora manita allo Sparta Rotterm (5-1 all’Aia).
In fondo alla classifica diventa preoccupante la situazione dell’RKC Waalwijk, demolito a Zwolle: l’incubo dei gialloblù al Mac3Park è il cavallo di ritorno Rezar Ghoochannejhad, che con gli ospiti in vantaggio 2-1 si scatena con un clamoroso poker che vale la goleada dei locali e preclude all’iraniano di finire “sugli scudi” del nostro appuntamento settimanale solo per il concomitante pokerissimo di Malen. Cinque sconfitte in sei uscite per il neopromosso RKC, ultimo a un solo punto in classifica. Delude anche il Groningen ormai orfano di Ritsu Doan (in campo con il PSV Eindhoven nella gara contro il Vitesse), che a Venlo si fa preferire per lunghi tratti al VVV ma è affondato dalle proprie amnesie, che permettono ai gialloneri di trovare con Yeboah in contropiede e il gioiellino Linthorst le reti della preziosissima vittoria. Chiude il programma di giornata il graduale ritorno in carreggiata dell’Heracles, che comincia a replicare le prodezze della scorsa stagione ma con un trio d’attacco tutto nuovo: quello composto da Dessers, Mauro Jr. e van der Water, scatenati nel 4-1 rifilato al Willem II.
SUGLI SCUDI – Scrivi PSV Eindhoven-Vitesse 5-0, ma in realtà leggi Donyell Malen-Vitesse 5-0. La gara del Philips Stadion è quella che, forse, consacra definitivamente sul palcoscenico più alto del calcio olandese il talentino home made dei Boerens nato a Wieringen due decenni fa: se il primo gol è un elogio della tecnica mai messa in discussione nella giovane punta dell’Ajax, le reti che blindano il successo dei locali arrivano con un’inzuccata sugli sviluppi di corner e un tap-in da rapinatore d’area che dimostrano come Malen (anche per sopperire all’indisponibilità di Sam Lammers) stia studiando con ottimi profitti anche da prima punta. Le due reti nel finale, su calcio di rigore, suggellano per Malen una notte indimenticabile a livello personale e di squadra e, forse, danno ulteriore consapevolezza a un talento che di questo PSV Eindhoven (e della Nazionale olandese) ha tutte le carte in regola per diventare un cardine nel prossimo futuro a breve termine. E, forse, per il ragazzo di Wieringen questo deve rappresentare un obbiettivo e non una speranza.
DIETRO LA LAVAGNA – Se Malen finisce sugli scudi, inesorabilmente il Vitesse tutto finisce dietro la lavagna. A dir poco roboante il tonfo dei gialloneri, che al Philips Stadion arrivano sull’onda dell’entusiasmante inizio di Campionato che a visto la truppa di Arnhem riuscire anche a imporre il pari nientemeno che all’Ajax di ten Hag. I razionali della sconfitta dei gialloneri non possono ricondursi al clamoroso errore di Obispo in occasione dello 0-1 se non in minima parte; il raddoppio dei locali è figlio di un errato assetto del castello difensivo giallonero, mentre inconcepibile per una squadra dalle velleità di alta classifica è la leggerezza con il quale dopo meno di trenta secondi nella ripresa l’immobile Vitesse (teoricamente tornato in campo per riprendere la partita) permetta a Ihattaren fare il diavolo a quattro prima del gol della tripletta di Malen. Da Eindhoven il Vitesse esce dopo aver ricevuto una gelida doccia fredda che, se da un lato tecnico non ne ridimensiona il valore, dall’altro può e deve essere stato di lezione sotto il punto di vista mentale e caratteriale nella gestione di partite storte e/o ostiche che non mancheranno nel proseguo della stagione.