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Lo sfogo di Emre Can, sintomo di una strategia di mercato errata

Nella giornata di ieri in casa Juventus è scoppiato il caso Emre Can. Dopo l’esclusione dalla lista Champions l’ex Liverpool ha espresso tutta la sua rabbia: “E’ una grandissima delusione, non so darmi un motivo”. Il numero 23 bianconero ha parlato di promesse mancate da parte della dirigenza: “Per me ieri è stato uno shock perché la scorsa settimana mi avevano promesso di essere in lista”. Ma non solo. Can ha anche confessato che se avesse saputo di non rientrare nei piani della Juventus avrebbe chiesto la cessione. Nel pomeriggio, poi, tramite un post su Instagram sono arrivate le scuse e la retromarcia.

Nel corso dell’ultima sessione di mercato, la Juventus ha costruito il centrocampo con una strategia precisa: intanto compro, poi venderò. Così sono arrivati Aaron Ramsey e Adrien Rabiot, occasioni a parametro zero, ma sono rimasti anche tutti gli altri, per un totale di sette centrocampisti. Oltre a questi tre, infatti, Maurizio Sarri può contare anche su Pjanić, Matuidi, Khedira e Bentancur.

Oltre a essere in sette per tre maglie, i centrocampisti bianconeri sono tutti di prima, se non primissima, fascia. Inevitabile che alcuni di loro avranno mal di pancia quando si accorgeranno del mancato minutaggio atteso. Il primo caso è quello di Emre Can, ma pare ipotizzabile che prima o dopo anche qualcun altro possa accusare del mal di pancia. Il minutaggio non potrà essere notevole per tutti e ad alcuni potrebbe non bastare scendere in campo solo nelle partite minori di campionato.

Con il mercato chiuso, la Juventus deve ora riuscire a gestire i suoi centrocampisti, anche considerando che Maurizio Sarri non è notoriamente un uomo da turnover. Al contrario a Napoli abbiamo imparato che nel giro dei titolari ci sono solo una quindicina di uomini, con gli altri alle volte dimenticati. Sarà così anche alla Juventus? E chi saranno i pochi sempre titolari?

A gennaio qualcuno potrebbe lasciare Torino e allora la situazione potrebbe stabilizzarsi. Nel frattempo, però, il non essere riusciti a cedere nessun esubero in estate potrebbe provocare qualche grana a Sarri e a tutta la dirigenza bianconera.