Quattro in un fazzoletto. Di secondi. Se la prima settimana della Vuelta a España 2019 fosse stata un film, titolo migliore di questo difficilmente si potrebbe trovare. Basta guardare la classifica per capirlo. Dopo 9 tappe e quattro arrivi in salita, la graduatoria recita: Nairo Quintana (Movistar) Maglia Rossa. Lo segue con un distacco di 6″ lo sloveno Primož Roglič (Lotto NL – Jumbo), poi a 17″ il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana) e a 20″ lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar). Senza trascurare lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), quinto a 1’42” ma splendido vincitore ieri sul traguardo dell’Alto Els Cortals d’Encamp.
In questa prima parte di Vuelta, i “quattro in un fazzoletto” si sono davvero equivalsi in salita. Differenze di qualche secondo, ma nessuno è stato in grado di staccare gli altri tre in maniera netta ed evidente. Un fattore che rende Roglič l’uomo da battere. Il perché? Presto detto, la cronometro di 36,2 km di oggi da Jurançon a Pau, tutti pianeggianti. I minuti di distacco non arrivati in salita possono giungere oggi nella prova contro il tempo. Lo sloveno della Lotto NL – Jumbo verosimilmente sarà questa sera leader della generale con un vantaggio di 2′-2’30” sugli altri tre e poi la sua tattica sarà difendere questo vantaggio nelle altre tappe di montagna.
Semplice. Sulla carta, quindi, questa Vuelta sembra essere già tutta apparecchiata per Roglič. Sulla carta, appunto. Perché la caratteristica principale del ciclismo è sempre la stessa da più di cent’anni. Qualsiasi tattica preparata nella riunione tecnica del mattino deve essere confermata dal giudice supremo: le gambe. Non glielo auguriamo di certo, ma basterà che un giorno la condizione di Roglič sia un po’ più inferiore del solito che la situazione potrebbe rovesciarsi. Quindi, la tavola è già pronta. Riuscirà Roglič a rimpinzarsi di “rosso” in quel di Madrid?