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Lugano, passo falso a San Gallo: al kybunpark finisce 3-2

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“Delusione”: è la parola in bocca e sul viso di tanti a San Gallo, tra giocatori e staff del Lugano. Nella terza sconfitta consecutiva della compagine ticinese, a differenza di altre volte, non c’è solo il risultato negativo: anche la prestazione è stata deficitaria.

Pensare che l’undici di Celestini aveva terminato la prima frazione in vantaggio, nonostante si fosse visto fischiare contro, al 6′, un calcio di rigore. Baumann, però, respingeva il tentativo di trasformazione di Itten. 4′ più tardi, Holender ha invece segnato la sua prima rete in campionato, facendosi trovare tutto solo in area da un suggerimento di Junior.

A inizio secondo tempo, l’episodio chiave della partita, con l’espulsione di Custodio per una seconda ammonizione piuttosto fiscale. A quel punto, l’undici di Zeidler ha preso in mano la matassa del gioco, rovesciando il risultato grazie alle reti di Hefti (53′, bel tiro al volo incrociato), Babić (63′, tocco ravvicinato di esterno sinistro dopo una bella percussione dalla destra) e Itten (73′, riprendendo un pallone finito sul palo dopo il tiro di Guilleminot).

Nel recupero, l’ungherese Holender ha trovato il secondo successo personale, finalizzando un’azione di contropiede. Ma, ormai, era troppo tardi per trovare il pareggio. Certo, hanno lasciato perplesse alcune decisioni arbitrali, come il secondo giallo per Custodio che non ha trovato un metro analogo in occasione di un durissimo intervento di Quintillà su Aratore. Ma non è, quella di oggi, giornata per alibi di questo tipo.

A fine partita, davanti ai microfoni della RSI (la partita è stata trasmessa in chiaro dall’emittente televisiva nazionale) capitan Sabbatini è stato molto duro: “Sono qua da diversi anni, abbiamo giocato tante partite con tanti obbiettivi. Oggi in molti non hanno portato in campo il giusto spirito. Così non va, non ci siamo.”

Analoghe le recriminazioni di Celestini, mai così duro quest’anno nei confronti dei suoi (FC Lugano): “Nel primo tempo abbiamo fatto bene. Ma, dopo l’espulsione, i ragazzi non hanno messo quel qualcosa in più che era necessario. Nonostante fossimo rimasti in 10, oggi si poteva, si doveva vincere. Non cerco scuse né recriminazioni: ci è mancato qualcosa. Non parlo dei singoli oggi: oggi ha perso la squadra, e ina partita dove si poteva vincere.”

In definitiva, una brutta prestazione, quella dei bianconeri. Tanti gli errori, in fase di costruzione: i brodisti hanno fatto la partita che ci si aspettava da loro, ma i ticinesi non sono stati in grado di rispondere a tono. Palloni persi, tanti duelli individuali con esito negativo, per una squadra che, oggi, non ha saputo trovare le giuste risposte.

Il San Gallo è apparso deciso, ma tecnicamente di livello più che abbordabile. I biancoverdi lasciavano anche degli spazi, tant’è vero che, nella ripresa, nonostante si trovassero in vantaggio, prima Gerndt (rete annullata per fuorigioco) e poi Holender sono andati in gol con due ripartenze. Però, ai bianconeri, questa volta, è mancata la cattiveria e la voglia vista in altre occasioni.

Alcune scelte dell’allenatore hanno lasciato perplessi tifosi e qualche addetto ai lavori. In realtà, Holender (lasciato in campo a scapito di Junior) il gol lo ha poi trovato. Rodríguez e Aratore non stavano facendo bene, e l’aver inserito Gerndt e Lovrič voleva essere un chiaro segnale alla squadra. Purtroppo per il tecnico, i bianconeri hanno incassato proprio in quel momento la seconda rete, che ha inciso in modo pesante dal punto di vista soprattutto psicologico, vista la reazione successiva.

Ora, la situazione si fa quantomeno complicata, per la compagine ticinese: domenica i bianconeri saranno a Basilea, campo quantomeno ostico. La Super League poi si fermerà ben 3 settimane, con i 16/mi di Coppa svizzera fissati a metà settembre, che vedranno il Lugano impegnato a Losanna, in una partita che s’annuncia non facile. E poi, sempre a settembre, partirà l’Europa League (i sorteggi sono fissati venerdì 30). In definitiva, dire che il futuro della squadra di Celestini sarà complicato, nelle prossime settimane, è una profezia semplice.

Servirà, quindi, domenica a Basilea, una prestazione di spessore. La classifica inizia a scricchiolare: il Lugano è ottavo, a pari merito con il Lucerna (nono) solo in virtù di una favorevole differenza reti. Tre settimane a bagnomaria in una situazione del genere rischiano di essere lunghe, lunghissime. Servono, quindi, tranquillità e certezze, che la squadra sembra avere momentaneamente perduto. Il St-Jacob Park può essere il posto giusto per ritrovarle: è quello, che nell’ambiente, si augurano tutti.