Calcio Femminile

L’Ajax offre una proposta contrattuale collettiva alle sue calciatrici

La squadra che ha rivoluzionato il calcio, l’Ajax del Presidente Jaap van Praag e dell’immenso Johann Cruijff, rischia di rivoluzionarlo per l’ennesima volta. Ma questa volta parliamo di quello femminile.

La notizia è di pochi giorni fa e ha del tolemaico: dalla prossima stagione l’Ajax femminile avrà una proposta contrattuale collettiva alla pari di quella che hanno i colleghi maschi. L’accordo, firmato dal direttore generale dell’Ajax Edwin van der Sar e da Ko Andriessen di ProProf, essenzialmente prevede le stesse condizioni dei colleghi maschi in termini di salario minimo, vacanze, contributi per un’assicurazione sanitaria e il mantenimento dello stipendio in caso di infortuni gravi, e l’Ajax è il primo club olandese a dare a una propria formazione femminile un contratto di lavoro, con la società olandese che ha definito questo tassello come il primo passo per il professionismo nel calcio femminile.

Le prime avvisaglie c’erano state all’inizio della Coppa del Mondo Femminile in Francia, quando la federazione calcistica olandese KNVB aveva annunciato che avrebbe alzato la compensazione commerciale per le Oranjes allo stesso livello dei colleghi maschili nell’arco di quattro anni, e questo nonostante la Wrouven Eredivisie, la massima serie calcistica femminile, olandese, abbia solo nove club attivi, e uno di essi, l’Achilles ’29, è stato sciolto per problemi economici. Ora questo passo che suona come una vera e propria rivoluzione nella storia del calcio femminile.

Queste le parole di Daphne Koster, responsabile della sezione femminile dell’Ajax: “I clubs hanno dibattuto per del tempo su come poter sottoscrivere dei contratti di lavoro per le calciatrici, in quanto il mondo del lavoro ha le sue limitazioni nell’ambito sportivo. Con l’avvento di questo accordo collettivo, possiamo fare un altro passo in avanti verso il professionismo nel mondo del calcio femminile. Spero che altri club seguano il nostro esempio. Finora potevamo firmare soltanto contratti della durata massima di due anni e una tesserata poteva andarsene anche a metà stagione. Questo accordo cambia completamente le cose”

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Stefano Pellone