Giunti alla metà del mondiale di Formula 1 2019, per ogni scuderia è tempo di bilanci. E fra questi, vi sono anche quelli sui piloti. La scorsa stagione fu caratterizzata dal fatto che non ci fu alcun cambio di pilota dall’inizio alla fine del campionato; quest’anno, invece, potrebbe non andare nello stesso modo.
In tal senso, una bomba clamorosa è stata lanciata (in italiano) da Toto Wolff al termine del GP di Ungheria. “Avremo un’estate turbolenta, perché dovremo scegliere fra Ocon e Bottas“. E sul perché di tale scelta, Toto ha spiegato che non basta battere tutti i record ed essere la scuderia dominante: si deve pensare anche al futuro. Ocon, attualmente terzo pilota Mercedes, potrebbe quindi sedere presto sul secondo sedile della scuderia tedesca, probabilmente spinto anche dal fatto che Red Bull e Ferrari hanno già al volante Verstappen e Leclerc.
Per quanto riguarda un altro giovane già promosso in un top team, la Red Bull deve decidere cosa fare di Pierre Gasly. Il pilota francese sta deludendo ogni aspettativa e finora non ha mai dato segnali di talento, neanche latente. Che nel 2020 non siederà sul sedile della scuderia austriaca pare sicuro, ma nel frattempo resta da capire se resterà al suo posto fino al termine di questa stagione. Alcuni sostengono che finora Gasly abbia mantenuto il suo volante per assenza di alternative (caso raro per la filiera di giovani talenti della Red Bull). Infatti, con Albon non si vuole compiere lo stesso errore compiuto con Gasly, di Kvyat non ci si fida ancora a sufficienza dopo i disastri di qualche anno fa e, per il resto, rimane ben poco, se non grandi colpi come Fernando Alonso.
Per quanto riguarda le scuderie minori, ci sono almeno due casi da citare. Il primo è quello della Haas. La scuderia americana, dopo alcune stagioni di impennante crescita, si ritrova in una situazione di grave difficoltà. Dal canto loro, i due piloti non stanno riuscendo né a sollevare le sorti del team, né a contribuire alla serenità interna. Mentre Magnussen ha totalizzato 18 punti, Grosjean ne detiene solo 8 punti, dei quali ne ha conquistati ben 7 (cioè quasi tutti) sotto la pioggia di Hockenheim. Ipotizzare una sostituzione dell’esperto francese, ormai lontanissimo dal pilota che conquistò 10 podi alla guida della Lotus, pare plausibile, ma non certo.
Il secondo caso riguarda l’Alfa Romeo Racing. Mentre Raikkonen sta dimostrando di essere ancora un campione di primo piano, Giovinazzi sta faticando a portare a casa punti. Finora l’italiano ha conquistato un solo punto, seppure in altre occasioni sia andato vicino alla top 10, spesso sfuggita per episodi sfortunati. Seppure la situazione in qualifica sia decisamente migliore, nelle prossime gare a Giovinazzi sarà richiesto di dimostrare che i suoi progressi sono costanti e reali. Tradotto: Antonio dovrà raccogliere altri punti, avvicinandosi, per quanto possibile, al suo compagno di squadra in gara. Solo in questo modo il giovane italiano potrà sperare in una conferma, che comunque ad oggi pare certa fino al termine della stagione.
Partendo da queste situazioni, il mercato piloti potrebbe infiammarsi nel giro di qualche settimana. Per ora paiono non esserci altre situazioni a rischio, ma, come dimostrato dal caso Bottas, da un momento all’altro si potrebbero definire scenari nuovi e inaspettati. E quando si accende il mercato, solitamente gli appassionati si divertono.