La gallina dalle uova d’oro
Qualcuno l’ha chiamata “gallina dalle uova d’oro”. E non ha tutti i torti, se andiamo a vedere quanto ha incassato l’Empoli dalle cessioni dei suoi big. Infatti, nonostante i toscani siano retrocessi in Serie B, sono riusciti a piazzare i loro gioielli a prezzi tutto sommato alti. Da Bennacer a Caputo, passando per Di Lorenzo, Rasmussen, Traoré e Krunić, il presidente Corsi ha portato a casa più di sessanta milioni di euro. Una cifra che – unitamente al paracadute – ha permesso alla società azzurra di allestire una buona formazione per tentare la pronta risalita.
Il ds Accardi ha così potuto gestire un bel tesoretto. E sono arrivati giocatori in tutti i reparti: in porta l’Empoli ha preso l’ex Palermo Brignoli, mentre in difesa il colpo è stato il riscatto del promettente centrale greco Nikolaou. Il centrocampo è stato il reparto più puntellato, viste anche le tante assenze. Sono stati ingaggiati Dezi e Stulac, reduci dall’opaca esperienza a Parma ma considerati ottimi per la B; Bandinelli e Frattesi, giunti a Empoli nell’ambito dell’operazione che ha portato Caputo al Sassuolo; i due trequartisti Laribi e Piscopo, col chiaro intento di recupero l’ormai storico 4-3-1-2. Infine in attacco è stata fatta l’operazione più dispendiosa con l’arrivo del cannoniere Mancuso e dell’ex palermitano Moreo.
E l’impressione è che l’Empoli non voglia fermarsi qui. All’appello mancano ancora due-tre pedine, soprattutto sulle fasce difensive. L’Empoli si erge a probabile protagonista del prossimo campionato e il neo mister Bucchi ha la possibilità di emulare i suoi eminenti predecessori, che hanno portato il club toscano nella massima serie. In un campionato che sembra sempre più livellato l’Empoli vuole essere la certezza. In attesa di tornare a essere la gallina dalle uova d’oro.