Per capire bene come sia stato possibile che il Genoa Women, la massima espressione del calcio femminile a livello regionale nella scorsa stagione, non si iscrivesse al prossimo campionato di serie C, bisogna riavvolgere il nastro fino al 18 maggio 2019.
Perchè dobbiamo andare così indietro? Perchè in quella data il Genoa Women della patrona Silvia Daelli ha perso lo spareggio contro la Novese per rimanere in Serie B Femminile, sul neutro del “Sivori” di Sestri Levante, con rete della “solita” Levis che aveva ulteriormente messo in crisi la situazione della squadra femminile, visto che la dirigenza rossoblù non sembrava particolarmente interessata al calcio in rosa e bisognava trovare una soluzione per dare la possibilità di continuare a esistere a una formazione che aveva preso il posto della Lavagnese con il patrocinio del Genoa.
In una intervista dopo la gara, il direttore generale del Genoa Women Alessandro Colli aveva riconosciuto le difficoltà che sarebbero piovute addosso alla compagine ligure: “È stata un’annata complicata. Si sapeva che non sarebbe stato facile. L’obiettivo era già lontano. All’inizio pensavamo di evitare i play out, ma purtroppo è andata diversamente. A livello personale rimane un’esperienza importante, ho trovato tante situazioni su cui lavorare e ho avuto occasione di imparare. Peccato che il sogno sia andato via ai play out”.
Dopo quella sconfitta le cose non sono andate per il meglio, con la società maschile che ha deciso di chiudere la situazione una volta per tutte, con le giocatrici che sono state informate con un sms: ora la squadra ripartirà dal campionato di Eccellenza, quello più in basso nella gerarchia del calcio femminile, con la squadra che sarà composta dalle 2002 della formazione Allievi, grande protagonista nel torneo di categoria, che non possono partecipare il prossimo anno al torneo di categoria, insieme ad alcuni elementi di valore della Juniores del Genoa Women come Crivelli, Piazzi, Pigati, Favale e Campora, anche se è ancora da decidere il nome del tecnico.
Anche se sembra che siano state contattate anche Cafferata e Licco, protagoniste lo scorso anno in serie B, resta da decidere il destino delle altre calciatrici, come per esempio Oliva, Belloni e Nietante. Alcune giocatrici hanno già trovato la propria strada, con Costantini, Stevanin e De Luca che sono approdate al Campomorone Lady, il portiere Pignagnoli che è finito al Cesena in serie B e Ferrario e Cama che non sicuramente avranno problemi a trovare una sistemazione in una squadra di livello in Lombardia.
Che dire, spiace per come si è svolta la situazione (avvisare le calciatrici con un sms non ci sembra il massimo della comunicazione aziendale) e speriamo che le giocatrici sappiano trovare nuovi stimoli e nuove strade dove realizzarsi. L’accaduto fa però scattare un piccolo campanello d’allarme: cominciano a essere sinceramente troppe le situazioni di questo tipo che stanno verificandosi in tutti i campionati del calcio femminile, dopo la riforma del calcio femminile voluta dalla FIGC. Speriamo che siano solo casi isolati. Dolorosi, certamente, ma isolati.