Roma, buona anche la seconda: 10 reti al Trastevere per i ragazzi di Fonseca
Con un calendario e una pianificazione della stagione 2019/2020 stravolta dalla sentenza del TAS, che ha evitato alla Roma i Preliminari di Europa League (in cui i giallorossi avrebbero dovuto essere impegnati già il prossimo giovedì, ma che invece vedranno partecipare il Torino di Walter Mazzarri); dopo il 12-0 rifilato al Tor Sapienza nel pomeriggio di giovedì, in quello di sabato i ragazzi guidati da Paulo Fonseca hanno ospitato i capitolini del Trastevere, in un “derby” con gli amaranto attualmente militanti in Serie D.
La partita, ovviamente, di sorprese ne ha regalate ben poche: 10-1 il finale in favore dei giallorossi, in gol con Džeko (due volte), Kolarov, Antonucci, Ünder, Cristante, D’Urso, Schick, Perotti e Defrel, mentre a regalarsi una gioia nel prestigioso sabato di Trigoria è stato per il Trastevere Lorusso che approfittando di uno svarione di Fazio infila il momentaneo 5-1.
Più che le marcature di loro, tra le quali comunque spiccano un paio di realizzazioni di ottima fattura individuale (la punizione all’incrocio di Kolarov o il bello spunto di Schick) e di squadra (il filtrante di Florenzi per l’inserimento vincente di Under), hanno rilievo i primi tratti del gioco che Fonseca chiede ai suoi ragazzi, nonché alcune disposizione tattiche.
Nel 4-2-3-1 dell’allenatore portoghese, infatti, si evince già nella sfida con i trasteverini il paziente giro palla alla ricerca dell’ampiezza in generale e del giusto pertugio sulle corsie laterali; Cristante (in mediana assieme a Nzonzi) e Fazio i due principali organizzatori della manovra giallorossa, almeno nel pomeriggio di sabato. Interessante, ma forse provvisoria, la posizione di Florenzi alto nel ruolo di esterno di sinistra nella batteria di trequartisti scelta dal portoghese Fonseca, che comunque conferma di optare per la scelta degli esterni “a piede invertito”: sulla corsia opposta, infatti, gravitava Cengiz Ünder. Meglio il binario di sinistra composto da Kolarov e Florenzi, con quest’ultimo molto propositivo ma con la marcata tendenza ad accentrarsi quasi nel ruolo di Antonucci, per la gioia del serbo proprietario spesso e volentieri di vere e proprie prateria sulla propria corsia; sul binario opposto pochi i guizzi di Ünder nonostante la bella rete, così come poche le discese di un Karsdorp atleticamente affaticato dalle prime sedute di allenamento ma comunque capace di regalare a Džeko l’assisto per il secondo timbro personale del bosniaco.
Detto di Florenzi, tra l’altro impiegato nella ripresa da Fonseca in una mediana inventata assieme a Santon (più per mancanza di tutti gli effettivi che per altro, probabilmente), le note più convincenti del pomeriggio del Fulvio Bernardini sono l’apparente confidenza con un ruolo più arretrato di Bryan Cristante, la solita verve di Kolarov e quella di Leonardo Spinazzola in campo nel secondo tempo assieme agli altri due volti nuovi di Pau Lopez e Mancini in campo nel quarto finale di gara: differenza dell’ex-Juve, però, lo stopper venuto dall’Atalanta e l’estremo difensore spagnolo hanno vissuto un ultimo scorcio di gara di assoluta inoperosità.
Appesanti invece forse da una condizione fisica non ancora ottimale, da considerare unitamente ai nuovi dettami tecnici di Paulo Fonseca, appaiono sottotono come già anticipato un Ünder in ombra e Karsdorp timido nella spinta, oltre a Patrick Schick che in campo nella ripresa referta una bella rete ma si rivela troppo spesso troppo lezioso e/o poco tempestivo nelle giocate. Con Džeko probabile partente, proprio l’attaccante della Repubblica Ceca potrebbe essere uno dei motivi di riflessione della società capitolina, tra voglia di rivalsa del giovane ex-doriano e quel sogno di mezza estate della piazza giallorossa che Petrachi spera di trasformare in uno dei colpi più prestigiosi della storia recente romanista: Gonzalo Higuaín.
Archiviata la goleada contro i trasteverini, mercoledì prossimo i ragazzi di Fonseca torneranno in campo a Trigoria contro il Gubbio, ancora tra le mura amiche del Fulvio Bernardini; sale la caratura tecnica dell’avversario, militante in Lega Pro, così come probabilmente la condizione atletica dei giallorossi e la confidenza con idee e dettami di Paulo Fonseca, arrivato a Roma tra lo curiosità e lo scetticismo di molti (addetti ai lavori e non) che l’ex-Shakthar Donetsk è fortemente determinato a confutare.