Terminate le partite dei Mondiali Femminili, è arrivato il momento di tirare una riga e fare i primi conti su quanto avvenuto nell’ultimo mese. Tante le campionesse scese in campo che sono state in grado di deliziarci con le loro giocate, senza far mancare qualche sorpresa, sia positiva che negativa. Ma, alla fine, emerge una formazione ideale, la squadra “perfetta” rappresentata dalle principali stelle di questo torneo: la redazione di MondoSportivo ha così scelto la propria TOP 11, cercando di premiare i miglior giocatori di questo mese di grande calcio. Il modulo scelto è il 4-3-3, lo stesso delle due finaliste Stati Uniti e Olanda, capaci di trovare nella propria rosa un notevole equilibrio tra solidità difensiva e fantasia in avanti.
PORTIERE – CHRISTIANE ENDLER (CIL)
Dallo giocare come attaccante nell’Estadio Italiano in Cile al contendersi il titolo come miglior portiere del Mondiale: quello di Francia 2019 2018 verrà ricordato come il torneo della consacrazione per Christiane Endler che, a 28 anni, ha già vissuto una scalata verso il successo memorabile, fino a renderla il titolare inamovibile della Nazionale cilena e una delle stelle di questa Coppa del Mondo. Scelta non facile, in realtà, perché l’estremo difensore del Paris Saint-Germain ha avuto la meglio per pochissimo sulle colleghi Lindahl della Svezia e Van Veenendaal dell’Olanda, altrettanto fenomenali in questo mese di calcio: alla fine, però, Endler è riuscita a prevalere grazie alle sue prestazioni da urlo, alle sue parate da brivido che spesso hanno permesso alle cilene di rimanere a galla in più occasioni. Se le donne di José Letelier non sono affondate il merito principale è proprio di questa ragazza di Santiago del Cile.
TERZINO DESTRO – LUCY BRONZE (ING)
È stato senza troppi dubbi Lucy Bronze una delle grandi rivelazioni di questo Mondiale: l’Inghilterra si è ritrovata in mano un terzino moderno, capace di alternare fasi di grandi cavalcate ad altre di maggior copertura, fino a mostrare anche notevoli doti tecniche con lo spettacolare gol realizzato agli ottavi di finale contro la Norvegia. Di proprietà del Lione, il difensore classe ’91 si è così consacrata in questo mese di Mondiali, riuscendo anche a prevalere con una collega di tutto rispetto come Guagni (altra protagonista di questo torneo, ma con la maglia dell’Italia). Il Lione ora la attende a braccia aperte per continuare a vincere insieme.
CENTRALE DI DESTRA – BECKY SAUERBRUNN (USA)
Mondiale da applausi anche per Becky Sauerbrunn che, dopo aver difeso con maestria nei suoi Utah Royals finendo per conquistare ancora una volta la posizione nel NWSL Best XI per la sesta stagione consecutiva, si è trasformata nel pilastro fondamentale della retroguardia degli USA, garantendo sicurezza e qualità alle sue compagne: il centrale di St. Louis ha preso per mano la difesa statunitense, trovando una buona intesa con Dahlkemper e mettendo a disposizione tutta la propria esperienza della squadra di Ellis. Sauerbrunn è già uno dei difensori più titolati al mondo (19 trofei vinti tra club e Nazionale) e uno dei migliori centrali per qualità e quantità del calcio contemporaneo.
CENTRALE DI SINISTRA – WENDIE RENARD (FRA)
Si chiude con un finale amaro una stagione strepitosa per Wendie Renard, una delle poche al mondo a poter vantare di aver conquistato nell’arco di due mesi la finale di Champions League con il Lione spettacolare di Vasseur e con la sua Francia andata a un passo dal sogno. Resta la delusione per aver perso il Mondiale sul più bello, ma Renard ha dimostrato ancora una volta tutta la sua sicurezza e qualità in difesa, diventando un solido riferimento per la retroguardia delle francesi dimostrandosi anche un’infallibile goleador.
TERZINO SINISTRO – MAGDALENA ERIKSSON (SVE)
Difficile trovare terzini di sinistra degni di essere menzionati in una formazione ideale e così, alla fine, è riuscita a prevalere una giocatrice che si divide tra il ruolo di terzino e quello di centrale: Magdalena Eriksson si è rivelata la scommessa vincente di Gerhardsson, costretto a utilizzare in difesa l’esterno del Chelsea e l’ex Linköpings ha risposto alla grande alle richieste del suo CT, garantendo una notevole copertura in fase difensiva senza però rinunciare alla sua classica velocità e capacità di inserimento.
CENTROCAMPISTA CENTRALE – ROSE LAVELLE (USA)
Ovviamente, non poteva mancare nella TOP 11 una delle giocatrici più interessanti di questo Mondiale, Rose Lavelle. Ellis ha puntato tante delle sue carte sul talento della centrocampista del Washington Spirit e lei si è preso in mano gli Stati Uniti: tanto cuore e tecnica sopraffina in mezzo al campo, giocate di fino alternate ad altre di notevole intelligenza, una vera leader dentro e fuori dal campo nel trascinare le staunitensi all’impresa. Dopo una stagione da trascinatore in patria, Lavelle si è dimostrata fenomenale anche in Nazionale al fianco di Ertz, garantendo ordine ed equilibrio ai suoi.
CENTROCAMPISTA CENTRALE – SHERIDA SPITSE (OLA)
Dal momento della sua scoperta all’Heerenveen, Sherida Spitse Kanté ha finito per essere inserita in quasi tutte le formazioni ideali realizzate tra Eredivisie Wrouven e Nazionali. E nonostante la presenza dei più appariscenti Groenen e Van de Donk nel centrocampo dell’Olanda, la giocatrice del Vålerenga si è conquistata ancora una volta la palma come miglior giocatrice: un riconoscimento quasi dovuto a un elemento in grado di garantire un lavoro all’oscuro fondamentale, macinando chilometri e recuperando un numero estremamente elevato di palloni in mezzo al campo. Con il suo lavoro silenzioso, Spitse ha garantito equilibrio e copertura alle Oranjes, forse non sempre bellissime sul piano del gioco, ma concrete e di grande sostanza.
CENTROCAMPISTA CENTRALE – CAROLINE SEGER (SVE)
Una delle più anziane giocatrici di questo Mondiale, ma anche una delle più fenomenali: a 34 anni suonati, Caroline Seger ha incantato la Francia e tutto il mondo per un mese intero, confermandosi come una delle migliori giocatrici in circolazione. Nonostante la non più giovane età, la centrocampista del Rosengård ha giocato da protagonista assoluta, mostrando le sue clamorose doti tecniche che l’hanno ormai resa una delle stelle del calcio internazionale: Seger ci ha mostrato come tecnica e forza possano andare a braccetto, con tanta qualità in ogni zona del campo e tanti muscoli messi al servizio della squadra.
ESTERNO SINISTRO – VIVIANNE MIEDEMA (OLA)
Mondiale da incorniciare per Vivianne Miedema, fenomenale numero 11 e faro del gioco dell’Olanda: ci si aspettava un torneo da protagonista e l’attaccante dell’Arsenal ha saputo confermarsi ai suoi massimi livelli, trascinando le sue compagne verso una storica finale. Chiude il torneo con 3 reti e soprattutto diviene la più prolifica giocatrice dell’Olanda maschile e femminile, staccando due mostri sacri come Manon Melis e Robin Van Persie. Ottima l’intesa con Martens di pura fantasia in mezzo al campo, spesso decisiva per compensare le prestazioni altalenanti di Beerensteyn in attacco.
PUNTA CENTRALE – ELLEN WHITE (ING)
Inizio di Mondiale in sordina, poi è solo un crescendo, fino alle pesanti reti firmate in semifinale e e la rete annullata dal VAR nella finale per il terzo posto: Ellen White torna a casa dall’esperienza francese a testa altissima, dopo aver vissuto un torneo magico con la sua Inghilterra. Tante prestazioni ad alti livelli, offrendo tanta qualità e quantità al centro dell’attacco, fino a diventare una delle donne chiave in fase offensiva nel gioco di Neville: la punta del Manchester City, insomma, conferma una volta di più il suo grande talento, dimostrando di poter essere una delle migliori interpreti del ruolo quando in forma mentalmente e fisicamente.
ESTERNO DESTRO – MEGAN RAPINOE (USA)
Pur non avendo giocato nel suo ruolo naturale di centrocampista offensiva, Megan Rapinoe non poteva mancare nella nostra speciale classifica, anche a costo di preferirla a centravanti puri come Blackstenius e Morgan. Annata fantastica per l’attaccante dei Seattle Reign, vincitrice da protagonista della Coppa del Mondo: surclassa le sue due sole reti dei Mondiali del 2015 e si dimostra in grado di garantire tutta la sua maturità ed esperienza, mettendosi a disposizione delle compagne in fase offensiva e anche difensiva, trovando gol e assist (soprattutto con palla da fermo) con una semplicità disarmante. Era stata una delle delusioni della spedizione USA in Canada, stavolta è stata lei una delle grandi leader degli Stati Uniti campione del Mondo.
ALLENATORE – JILLIAN ELLIS (USA)
Premessa necessaria: difficile scegliere tra uno straordinario CT come Wiegman, capace di portare la nazionale olandese a uno storico traguardo, e l’allenatrice che ha traghettato gli Stati Uniti verso un’impresa storica. Alla fine, abbiamo deciso di premiare proprio Ellis, uscita nettamente vincitrice dalla finale contro le olandesi, in grado di far sognare il popolo americano fino all’ultimo costruendo una squadra equilibrata, talentuosa e senza paura di affrontare le proprie avversarie a viso aperto: un lavoro in parte facilitato dalla buona qualità garantita dalla rosa statunitense, ma tutt’altro che scontato se si pensa che c’è in atto un notevole ricambio generazionale soprattutto a centrocampo. Ellis ora si gode l’abbraccio dei tifosi americani, che hanno accolto le loro beniamine da vincitrici: se oggi è possibile festeggiare un percorso storico, è merito anche del tecnico di Portsmouth.
FORMAZIONE TOP 11 (4-3-3): Endler; Bronze, Sauerbrunn, Renard, Eriksson; Lavelle, Spitse, Seger; Rapinoe, White, Miedema. A disp.: Lindahl, Guagni, Fischer, Ertz, Groenen, Morgan, Blackstenius. All.: Ellis.