Le prime 10 tappe di Tour de France si sono concluse con Julian Alaphilippe in maglia gialla, ottenuta già al termine della terza tappa e lasciata per solo due giorni a Giulio Ciccone. Il francese della Deceuninck Quick Step è stato l’assoluto protagonista della prima metà della Grande Boucle, sfoderando i suoi spettacolari scatti negli ultimi chilometri di tappa in due occasioni.
La grande sorpresa, però, è rappresentata dal fatto che Alaphilippe ha tenuto, e anzi ha attaccato, nell’unica vera frazione di salita affrontata sinora. Infatti il francese è giunto insieme a Thomas e a Pinot sulla salita della Planche des Belles Filles, lasciandosi alle spalle gli altri favoriti per la classifica generale. Fu quello, peraltro, il giorno in cui la maglia gialla passò sulla schiena di Giulio Ciccone. Ma solo due giorni dopo Alaphilippe se l’è prepotentemente ripresa, staccando di 20 secondi il gruppo dei migliori.
Insomma, dopo aver resistito sulla Planche des Belles Filles, in molti si sarebbero potuti attendere che Alaphilippe mollasse nelle giornate successive. Niente di tutto ciò. Il francese sta dimostrando di non avere solo quello scatto ad oggi unico nel panorama del ciclismo mondiale, ma anche di essere migliorato in resistenza sulle salite più lunghe e nelle corse a tappe.
Lo scorso anno Julian puntò sulle vittorie di tappa e sulla maglia a pois, che vinse senza molte insidie. Quest’anno il francese ha già collezionato un successo, ma pochissimi punti nella classifica scalatori. Ciò potrebbe spingerci a considerare che il suo obiettivo principale sia davvero la maglia gialla. Punto debole a riguardo potrebbe essere identificato nella squadra al suo servizio, che, ad eccezione di Enric Mas, non può garantire gregari da salita. La Deceuninck pare infatti costruita per le volate di Elia Viviani e non per avere folti treni che trainano il gruppo e coprono il proprio capitano ad alte pendenze.
Ovviamente, le salite più ardue devono ancora arrivare e lì si potrà capire quanto l’estro di Alaphilippe sia effettivamente ambizioso. Conoscendo il personaggio e il suo modo di correre, credo non ci sia da meravigliarsi se Julian vorrà puntare alla classifica generale. E considerando che l’ultimo francese a vincere il Tour de France è stato Bernard Hinault nel lontano 1985, tutta la Francia ciclistica è convinta sia il momento di aggiornare le statistiche. Comunque vada, ad Alaphilippe dovremo rendere il nostro grazie per la sua capacità di rendere le corse spettacolari e accese, a vantaggio di tutti noi amanti del ciclismo.