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Rientro da Londra pieno di pensieri, per Ausilio, perché la trattativa per Lukaku è complessa e lungi dalla fumata bianca. C’è da trattare con uno United che non fa sconti, c’è da limare una differenza di circa 10 milioni di euro tra domanda e offerta, soprattutto non bisogna far follie, Ausilio dixit, in ottica Fairplay Finanziario.

È Conte, chiaramente, che chiede i giocatori da prendere, perché per costruire una squadra vincente ci vogliono tempo e uomini giusti. Con la preparazione già iniziata, le amichevoli precampionato all’orizzonte, il Lugano da affrontare domenica come primo step stagionale per intuire i meccanismi della nuova Inter, fondamentale aver il gruppo al completo il prima possibile. Ambiziosa, la sponda nerazzurra del naviglio, laboriosa, quella rossonera. Due realtà al lavoro per far tornare la città meneghina al top, nella scala gerarchica del calcio mondiale.

Comune denominatore, lo Stadio San Siro. Entrambe coinvolte, Inter e Milan, nel progetto per capire, elaborare, studiare, progettare, ciò che ne sarà del Meazza, e di conseguenza ammodernarsi, per poter incrementare fatturato e gestire il club alla stregua di ciò che accade in Europa, MA, per ambire all’Europa, c’è bisogno anche che sul campo le cose vadano bene, e Milano impone che le due squadre che la rappresentano vibrino forte, e dimostrino la propria essenza anche fuori confine.

Sponda rossonera, l’entusiasmo c’è, la curiosità di vedere Giampaolo all’opera anche, ciò che va fatto è un mercato oculato, volto allo sviluppo del parco giovani e assolutamente privo di errori, per quanto sia possibile essere perfetti in un mondo in cui sbagliare è frequente. Theo Hernandez, Krunić, e bisogna proseguire su questa linea, aspettando Veretout neanche fosse Godot, toccando corde importanti nell’immaginario collettivo, parlando di Dani Ceballos, uno che talento ne ha parecchio ma non sempre è stato in grado di dimostrarlo, mantenendo Donnarumma, provando a trattenere André Silva e Cutrone chissà, altro giovane che con Giampaolo potrebbe crescere ed esplodere del tutto. Praet il nome che Giampaolo ha segnato su tutti i muri di Casa Milan, da suo pupillo, per la capacità di giocare le due fasi, Milan che attende, e lavora, puntando al ritorno in Europa, dimenticando le sentenze UEFA, puntando all’ingresso in Champions.
Milano che avrà, comunque, quest’anno la sua rappresentante oltre-confine, quell’Inter che, come dicevamo, con Conte ha chiaramente alzato l’asticella degli obiettivi. Dentro Sensi, via Icardi e Nainggolan – non uomini spogliatoio – sprint per Džeko e Lukaku: prima si avrà il bomber, prima Conte potrà sviluppare le proprie idee offensive. Con Godin già preso, arrivato, e sistemato, Agoume il colpo in prospettiva, da Lugano – sede del ritiro nerazzurro – tante idee e altrettanta attesa, per capire idee e disegni di Conte, per intuire se davvero l’Inter sarà un’Anti-Juve degna di questo nome, nella prossima stagione.