Mondiali Femminili

Francia 2019 – Da 10 a 0: il pagellone delle calciatrici migliori e peggiori dei Mondiali Femminili

È ora di vedere il Pagellone delle calciatrici che in questo Mondiale Femminile hanno fatto vedere grandi cose e quelle che invece hanno deluso le attese. Promosse e bocciate di Francia 2019 (ne abbiamo scelto non più di una per Nazionale):

10 – RAPINOE (USA)
Potrà non piacere, potrà non rubare l’occhio, ma l’attaccante americane si dimostra una sentenza, segnando soprattutto su punizione e dimostrandosi calciatrice in grado di spezzare in due le partite. Quando decide di diventare decisiva, tutti gli avversari ne soffrono carattere e velocità.

9 – BRONZE (INGHILTERRA)
L’anima dell’Inghilterra è lei, al di là di Duggan, Kirby e altre giocatrici al cospetto di Phil Neville. Trascinatrice e leader di una Nazionale che manca per pochissimo l’appuntamento con la storia. Grazie alle sue giocate sulla fascia le inglesi sono tra le prime quattro del mondo.

8 – GROENEN (OLANDA)
Grinta pura al servizio della squadra e anche un buonissimo piede. Jackie è l’anima di un’Olanda che, finalmente, fa vedere tutto il suo talento dopo la conquista del titolo europeo e a 24 anni la calciatrice del FFC Frankfurt è ormai matura per fare il salto di qualità.

7 – JAKOBSSON (SVEZIA)
Al Montpellier ha segnato poco, ma per Eva Sofia Jakobsson il Mondiale diventa una ribalta importante e, da attaccante esterno, fa letteralmente impazzire le difese avversarie, segnando due gol fondamentali, di cui uno nella finale per il terzo posto.

6 – LINARI (ITALIA)
Sufficienza piena per il difensore centrale dell’Italia, che mostra tutta la sua crescita in questo Mondiale: in coppia con Gama crea una cerniera invalicabile che viene smontata solo nei quarti di finale dall’Olanda. A 25 anni è una gioia sapere di poter contare per almeno altri due Mondiali su una giocatrice di questo livello.

5 – HERLOVSEN (NORVEGIA)
Qualcuno storcerà la bocca, vedendo questa scelta, ma la capocannoniera delle norvegesi, a 31 anni, continua a essere una giocatrice fondamentale per la sua nazionale, segnando anche negli ottavi di finale contro l’Australia: purtroppo nella partita più importante contro l’Inghilterra sparisce insieme alla squadra.

4 – MARTA (BRASILE)
La stella del calcio mondiale fa quello che può per trascinare la sua squadra, ma un infortunio prima del Mondiale la costringe a giocare a mezzo servizio: non è decisiva nell’ottavo di finale contro la Francia ma la “Pelè in gonnella” riesce comunque a regalarsi il record di giocatrice con il maggior numero di reti segnate nella storia del Mondiale. Scusate se è poco.

3 – POPP (GERMANIA)
È l’emblema del fallimento della Die Nationalelf: il capitano e goleador delle tedesche non dà mai l’impressione che sia il suo Mondiale, come invece si poteva pensare alla vigilia, e lascia la competizione con un magro bottino di due reti e la bruciante sconfitta in rimonta contro la Svezia nei quarti di finale.

2 – KUMAGAI (GIAPPONE)
Dopo un girone in cui la centrocampista del Lione non aveva brillato contro avversarie di mediocre livello come l’Argentina e la Scozia, agli ottavi la sua squadra viene eliminata da un rigore nei minuti finali. Non riesce mai a essere determinante.

1 – SINCLAIR (CANADA)
Al suo ultimo mondiale, era indicata da molti come una delle giocatrici da tenere maggiormente d’occhio in tutto il Mondiale. La calciatrice dei Portland Thorns affonda con tutto il barcone canadese, in balia delle onde svedesi. Mai un lampo per lei che veniva considerata un punto fermo in Nazionale e che ha realizzato 162 reti in 230 partite.

0 – LE SOMMER (FRANCIA)
Forse siamo stati un po’ cattivelli, ma l’attaccante del Lione aveva disputato una stagione spaziale con il suo club e i pronostici additavano la sua Nazionale come la prima avversaria degli Stati Uniti. Da lei ci si aspetta che prenda per mano la squadra, soprattutto nei momenti di difficoltà. Invece non ne ha la forza, esce dal gioco e scompare nei momenti decisivi.

Published by
Stefano Pellone