Donnarumma-Suso, i due sacrificabili potrebbero restare in rossonero
La prima conferenza stampa di Giampaolo, affiancato da Massara, Boban e Maldini, ha fornito molti spunti sul mercato del Milan. Oltre ai colpi già piazzati (Theo Hernández e Krunić) e a quelli che sembrano in fase di definizione (Bennacer e probabilmente Veretout), c’è molta curiosità soprattutto per ciò che concerne il mercato in uscita. Qualche settimana fa sembrava che la società di via Aldo Rossi fosse obbligata a vendere uno o più tra i suoi migliori prospetti ma, ora che il cappio del FFP si è allentato, la dirigenza rossonera può permettersi di gestire il mercato in uscita con la calma e il tempo necessari.
Donnarumma e Suso sembravano essere i principali indiziati a partire per rimpinguare le casse del diavolo ma le parole di Maldini e Giampaolo hanno nettamente rimescolato le carte in tavola. L’ex capitano ha sottolineato l’importanza di Gigio e ha affermato che il Milan lo vuole tenere per ancora molti anni: parole forti dunque nei confronti del classe 1999, alle quali si è accodato Giampaolo che, dopo averlo definito fortissimo, ha svelato che la maglietta di Donnarumma è una delle poche che lui abbia chiesto personalmente dopo una partita. Quindi il portierone del Milan va considerato blindato? Questo no, perché la conclusione della frase di Maldini “in questo momento siamo su questa posizione” lascia aperto qualche spiraglio, lascia intendere come in un secondo momento la situazione possa cambiare. La traduzione è semplice: Gigio è un campione e il Milan è ben felice di annoverarlo tra le proprie fila ma se qualcuno dovesse presentarsi con un’offerta da capogiro allora se ne potrebbe parlare. Di certo qualcosa di molto lontano dai 20 milioni più Areola offerti dal PSG.
Da Donnarumma dipenderanno le strategie dei rossoneri: in caso di partenza, il Milan sarebbe già coperto nel ruolo con Reina e Plizzari e potrebbe investire parte del ricavato per piazzare alcuni colpi senza dover vendere forzatamente altri giocatori; in caso contrario, i nomi da sacrificare dovranno essere altri e soprattutto più di uno. Non avendo il fiato sul collo del FFP il Milan può fare le dovute considerazioni: Kepa (classe 1994) e Allison (classe 1992) sono stati pagati rispettivamente 80 e 73 milioni, di conseguenza un talento come Donnarumma (classe 1999), titolare della nazionale italiana, sarebbe assurdo farselo scappare per una cifra intorno ai 50 milioni, soldi con cui si potrebbe comprare o un buon giocatore o due discreti. Il Milan non ha bisogno di svendere e questo è già un grande passo avanti nella programmazione per la nuova stagione.
Giampaolo si è soffermato anche su Suso: lo spagnolo sembra inadatto agli schemi del nuovo tecnico che, sulla carta, non dovrebbe giocare con gli esterni d’attacco. Il talento del nativo di Cadice non può però essere trascurato e quindi, prima di privarsene per una cifra non molto elevata (difficile che possa essere ceduto per più di 30 milioni dal momento che, finora, nessuno ha pagato la clausola da 38), l’allenatore rossonero vuole valutarlo da vicino. Nel giro di tre/quattro settimane Giampaolo potrà capire se Suso potrà essere funzionale al suo gioco, verosimilmente nel ruolo di trequartista o seconda punta: per Suso sarebbe il salto di qualità definitivo tanto atteso che potrebbe garantire al Milan classe nel reparto avanzato.
In generale Giampaolo ha fatto capire che prima di prendere qualsiasi decisione vuole conoscere i calciatori, sia dal punto vista tecnico che motivazionale. Questo fa capire quanto la sua opinione conti anche in fase di mercato, il che è un buon segnale sulla sinergia che si sta creando tra il tecnico e la dirigenza. Trattenendo Donnarumma e spostando Suso dalla fascia alla zona centrale del campo il Milan garantirebbe continuità al lavoro svolto negli ultimi anni e manterrebbe alto il tasso tecnico della squadra: si può fare cassa anche con profili minori, spesso è meglio sacrificare tre riserve piuttosto che un titolare.