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Tour de France 2019 – Belgio, una festa del ciclismo (quasi) perfetta

Immagine tratta dal Profilo Ufficiale Facebook del Tour de France

Non sussistevano dubbi al riguardo, ma è stato piacevolissimo assistere all’ennesima prova d’amore del Belgio nei confronti del ciclismo. 

Il fine settimana appena trascorso ha visto Bruxelles/Brussel (così accontentiamo sia fiamminghi che valloni) ospitare il via del Tour de France 2019, edizione numero 106 della Grande Boucle. E sia nella presentazione delle squadre di giovedì, sia nella 1/a tappa in linea di sabato che nella cronometro a squadre di ieri non c’è stato un metro quadrato libero ai bordi delle strade.

Bambini, donne e uomini, tutti a sventolare sia il tricolore nerogiallorosso che lo stendardo del Tour de France e ad applaudire i corridori. Un Paese intero che si è fermato, dalla Famiglia Reale fino ai cittadini comuni.

In Belgio il ciclismo è Religione, la bicicletta un simbolo rispettato da tutti (altro che l’Italia dove uscire in bici equivale a rischiare la vita, per colpa di automobilisti che hanno trovato la patente nel fustone del Dash). E non è un caso che il Campione per eccellenza sia belga, Eddy Merckx, ovviamente anche lui omaggiato degnamente in questa due giorni.

Una festa bellissima. Con un solo neo. Le due tappe belghe sono state dominate dalla Jumbo-Visma, formazione olandese, vale a dire del Paese storicamente rivale del Belgio. Ma, in confronto alla passione e all’amore dei belgi nei confronti del Tour de France 2019 e del ciclismo, questo aspetto rappresenta una trascurabile inezia.