A giudicare dagli ultimi risultati ottenuti, sembrano passati molto più di quindici anni. La Grecia sta attraversando un periodo avaro di soddisfazioni: non qualificata per l’Europeo 2016 né per il Mondiale 2018; una Nations League del tutto anonima, terminata al terzo posto nel Gruppo 2 di Lega C (dietro a Finlandia e Ungheria); un cammino tutt’altro che esemplare nelle qualificazioni per Euro 2020 (solo una vittoria e un pareggio in quattro partite nel girone in cui è inserita anche l’Italia). Eppure, esattamente il 4 luglio 2004 la Nazionale ellenica si laureava Campione d’Europa, sorprendendo chi la riteneva una Cenerentola incapace di poter alzare un trofeo. E soprattutto sorprendendo il Portogallo padrone di casa che, una volta agguantata la finale, sembrava la naturale favorita per il successo finale. Quella sera gli Déi dell’Olimpo si vestirono da calciatori, scesero in campo e vinsero l’Europeo.
Ma che fine hanno fatto gli”eroi ellenici” che nell’estate del 2004 entrarono di diritto nella storia del calcio? Aggelos Charisteas, il giustiziere del Portogallo, ha smesso col calcio giocato nel 2014 ed è stato nominato tra gli ambasciatori del prossimo Campionato Europeo. E Geōrgios Seïtaridīs, uno dei più giovani della spedizione, ha aperto un ristorante ad Atene. Ma c’è chi, naturalmente, è rimasto nel mondo del calcio. Panagiōtīs Fyssas, uno dei punti fermi del centrocampo, si occupa del settore giovanile del Panathinaikos; Basinas è invece il direttore tecnico della Nazionale.
Qualcun altro ha intrapreso la carriera di allenatore. Ad esempio Troianos Dellas, difensore della Roma all’epoca dell’impresa, guida il Panaitōlikos, squadra che milita nella Souper Ligka Ellada. Il portiere Antōnīs Nikopolidīs è il commissario tecnico della Under 21, mentre Stelios Giannakopoulos è l’assistente del ct Anastasiadis. Anche l’ex interista Giōrgos Karagkounīs ha fatto parte dello staff della Nazionale, ma nel (breve) periodo della gestione Ranieri. Zīsīs Vryzas, in Italia con la maglia di Perugia, Fiorentina e Torino, si è dedicato alla carriera dirigenziale, diventando anche presidente del PAOK e del Verla. Del tutto particolare il post-carriera di Theodōros Zagorakīs: l’ex centrocampista del Bologna si è buttato in politica, venendo eletto nel 2014 come europarlamentare tra le fila di Nea Demokratia.
A quindici anni di distanza rimarranno le gesta di questi eroi. Guidati da Otto Rehagel, lo “Zeus” tedesco che riuscì nell’impresa di far volare una piccola nazione e di far vivere una vera e propria favola al suo popolo.