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Una crisi senza fine: Alexander Zverev ha perso sé stesso

Ex numero tre del mondo, attuale numero cinque e un solo torneo vinto nel 2019: l’anno di Alexander Zverev è sempre più buio e la crisi in cui è precipitato il tennista tedesco pare non aver fine. Classe ’97 ed etichettato da tutti come futuro numero uno quando smetteranno i tre cannibali davanti, il fratello minore degli Zverev infatti è stato pure recentemente eliminato al primo turno di Wimbledon.

Aveva concluso l’anno con la bella vittoria alle ATP Finals e pareva essere in costante rampa di lancio, ma qualcosa all’interno di Zverev quest’anno si è inceppato: il tennis brillante che lo ha sempre contraddistinto è scomparso facendo largo a una serie di errori forse più mentali che tecnici. I suoi punti di forza e le accelerazioni di diritto sono sempre più rari e anche il susseguirsi di allenatori (ultimo tra tutti Lendl) non riescono a darsi una spiegazione: il talento è cristallino, ma poi in campo è irriconoscibile.

Il 2019 horribilis di Zverev è iniziato a Melbourne dove all’Australian Open è uscito di scena agli ottavi di finale per mano di Raonic racimolando soltanto otto giochi; in Messico invece raggiunge la sedicesima finale della carriera, ma perde con Kyrgios. La situazione peggiora drasticamente a inizio marzo quando sul cemento americano di Miami e Indian Wells approfitta del ritiro di Klizan per vincere la sola partita per poi perdere contro Struff e Ferrer.

Debutta sulla terra rossa in Marocco uscendo al secondo turno contro il numero sessanta del mondo Munar e le cose non migliorano nemmeno a Montecarlo, Barcellona e Monaco, mentre a Roma approfitta di un bye per giungere al secondo turno dove però viene eliminato da Berrettini. Vince il suo finora unico torneo dell’anno nell’ATP 250 di Ginevra dove elimina Delbonis e Gulbis prima di salvare due match-point in finale a Jarry e alzare il trofeo. Rilanciato da questa vittoria sbarca a Parigi dove soffre clamorosamente nei primi turni fino a che sulla sua strada arriva Novak Djokovic che lo liquida in tre set.

L’erba, superficie molto gradita a Zverev, non dà la giusta scossa al tedesco e anzi a Stoccarda viene eliminato al primo turno da Dustin Brown. Giunge così a Wimbledon con le giuste ambizioni per un ottimo torneo, ma Vesely gli sbarra immediatamente la strada costringendo ad abbandonare precocemente lo slam londinese.

Alexander Zverev non sa più vincere: un prospetto da futuro numero uno con le briciole in mano. Il tempo è dalla sua parte, ma la tirannia di crono è nota: certi treni passano una sola volta nella vita, forse nel tennis anche meno.