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I diktat di Conte

Leadership, carisma, chiaramente, strategia. Conte è questo e molto altro per l’Inter, che scegliendo l’ex Juve e Chelsea, ha lanciato un messaggio chiaro: 100% fiducia nel nuovo allenatore, in veste di manager: possibilità di intervenire in prima persona sul mercato, chiaramente sulle entrate, e sulle uscite, ed eccole qui le situazioni spinose, perché due su tutti, Icardi e Nainggolan, sono e saranno fuori dai piani dell’Inter, come da diktat proprio di Antonio Conte, uno che sa quando e come prendere le scelte, anche se impopolari, per il bene del collettivo, punto di forza della mentalità del neoallenatore nerazzurro.

Icardi non sarà parte della squadra che verrà, i problemi procurati lo scorso anno dall’argentino, e chiaramente dalle richieste esose di Wanda Nara, non dovranno neanche lontanamente sfiorare l’organizzazione interista nella prossima, stagione. Che per l’Inter dovrà voler dire step ulteriore verso l’alto, non più semplice qualificazione alla Champions ma provare a competere con una Juve che comunque con ogni probabilità rimarrà regina d’Italia, stando al mercato che sta facendo e che farà.

Nainggolan, anche lui fuori dai piani dell’Inter. Perché per quanto abbia talento, il belga non ha uno stile di vita che si adegua alle esigenze del professionismo inteso da mister Antonio Conte. Sarà ceduto Nainggolan, per far cassa, per far rientrare perlomeno parzialmente i 30 milioni spesi lo scorso anno, soprattutto per liberare un posto a centrocampo, da occupare non solo con Sensi. Poi, De Paul: Conte, lui, ha chiesto di non svenarsi per una trattativa ben avviata, con un accordo tra le parti già raggiunto e che torna in discussione; e Perisic, in attesa di confronto con la società, e chiaramente con Conte, per capire quale sarà il futuro del croato. Più di un allenatore, un manager. Ciò che chiedeva Zhang, per riorganizzare un’Inter qualitativa sì, ma con troppe idee confuse, nelle recenti stagioni.