Le “7 marce”, Gp Francia – Se Hamilton vince senza sudare…
Gran Premio di Francia, 8/a tappa del Mondiale di Formula 1 2019. Analizziamo quanto accaduto sul circuito “Paul Ricard” di Le Castellet con la nostra monoposto e l’immancabile cambio a “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – Quarto GP consecutivo vinto, il sesto complessivo in stagione. Una gara senza storia, conquistata in scioltezza, con gli avversari martellati a suon di giri veloci (sebbene quello della corsa è andato a Vettel grazie all'”escamotage” del cambio gomme all’ultimo giro). Una prova da “braccio fuori dal finestrino”, con Hamilton che sembra quasi – agli occhi di Sir Jackie Stewart, presente in Francia per festeggiare i suoi primi 80 anni – non aver sudato. Ora come ora sembra davvero difficile che lui perda quello che sarebbe il suo sesto mondiale.
Viaggia in 6/a marcia, Lando Norris – 13 novembre 1999 la sua data di nascita, neanche 20 anni. Eppure l’inglese della McLaren anche in Francia ha confermato di essere un talento che in Formula 1 potrà dire la sua per tanti e tanti anni. Centra la top 10 in qualifica e in gara dà molto “fastidio” al compagno di squadra Sainz per poi guidare gli ultimi 20 giri con un volante esponenzialmente più pesante di quello degli avversari a causa di un problema idraulico. Nonostante questo, si arrende alla rimonta dei vari Ricciardo, Räikkönen e Hülkenberg solo nelle ultime curve, ma a causa delle penalizzazione dell’australiano della Renault si porta a casa due punti che rimpinguano il suo ottimo bottino di questa prima parte di Mondiale.
Viaggia in 5/a marcia, Charles Leclerc – Nel processo di crescita alla guida della Ferrari, il monegasco mette su un altro gradino. Hamilton era imbattibile, ma Leclerc è andato vicinissimo a mettere seriamente in discussione il secondo posto di Bottas. Ora arriva l’Austria, circuito sulla carta favorevole alle Rosse. C’è gia spazio per poter sognare il primo successo?
Viaggiano in 4/a marcia, Valtteri Bottas e Sebastian Vettel – Vero, sono usciti nettamente sconfitti dallo scontro diretto con i propri compagni di squadra. Però non abbattuti. Bottas è riuscito con le unghie e con i denti a difendere il suo secondo posto da Leclerc nonostante il degrado della sua gomma dura anteriore destra, Vettel ha piazzato con un fulmineo cambio di gomme a 2 giri dalla conclusione almeno il colpo del giro più veloce che vale un punto in più. Segno che ce ne vorrà prima che i due si arrendano.
Viaggia in 3/a marcia, la Toro Rosso – Gran Premio no per la scuderia di Faenza. Albon e Kvyat non sono mai risultati essere competitivi per poter centrare un piazzamento a punti. Ma in un campionato equilibrato per la zona centrale, una battuta a vuoto può essere perdonata. Sempre che rimanga solo un episodio.
Viaggia in 2/a marcia, Pierre Gasly – “Se sta ancora in Red Bull, è solo perché al momento non vi sono alternative”. A dir poco tranciante Jacques Villeneuve su Pierre Gasly ai microfoni di Sky Sport nel post gara. Eppure, quando un terzo del campionato è già passato, il francese non è mai apparso ai livelli del compagno di squadra Verstappen. Nemmeno il Gp di casa ha invertito la tendenza, anzi. Gasly non è risultato essere profeta in patria e ha chiuso addirittura fuori dai punti. Spazio per recuperare e per convincere ancora Horner e Marko a puntare su di lui? Non ne è rimasto tanto. E domenica si va in Austria, casa Red Bull. Figuracce non sono ammesse.
Viaggia in 1/a marcia, la Haas – Continua la profonda crisi della scuderia statunitense e dal telaio Dallara. Una crisi ancora inspiegabile dato che la Haas dopo le prime gare sembrava in grado di lottare con McLaren, Toro Rosso, Renault e Alfa Romeo per il centro classifica. Ora invece l’unico obiettivo è riuscire a tenere lontano la derelitta Williams. Se le cose continueranno ad andare così, tutte le ipotesi saranno sul tavolo. Compresa quella del disimpegno.