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Sotto pressione, fin da subito

Con Sarri alla Juventus e Giampaolo al Milan l’elenco delle panchine della Serie A 2019/2020 è praticamente completo. Già detto dei numerosi cambi tra i top team, soltanto Atalanta e Napoli hanno confermato il loro tecnico della passata stagione e sono le squadre più pronte per continuare il loro ciclo.

Spulciando la lista però salta all’occhio anche l’assenza di molti allenatori, attualmente liberi, che potranno subentrare a stagione in corso in caso di flop di alcuni colleghi. Luciano Spalletti e Rino Gattuso hanno abbandonato (per cause diverse) le due compagini milanesi, ma entrambi hanno voglia di ritrovare una nuova sfida: per i due infatti stare fermi non è contemplato nella loro idea di calcio.

Mourinho potrebbe sperare nella panchina di tutti i principali club europei, ma se Antonio Conte dovesse fallire siamo sicuri che Marotta non faccia una chiamata al tecnico del triplete? Inghilterra e Spagna potrebbero essere altre tentazioni che per ora il portoghese ha solo preso in considerazione senza trovare un progetto convincente.

In campo europeo Wenger e Rudi Garcia sono gli altri allenatori di maggior spicco senza una panchina: se l’ex Arsenal è fermo dopo una vita passata ai gunners, l’ex Roma e Marsiglia ha voglia di provare un nuovo campionato senza però aver ricevuto proposte degne di nota.

Massimiliano Allegri ha lasciato la Juventus in lacrime, ma ha comunicato più volte di volersi prendere un anno sabbatico; noi ci crediamo e non sarà di certo lui a “gufare” un suo collega per prenderne il posto. Discorso decisamente diverso per Pioli e Prandelli, entrambi vogliosi di rivalsa dopo le parentesi non proprio felici di Firenze e Genoa.

Un gradino sotto Donadoni (fermo da un paio d’anni) e Ventura (l’harakiri con la Nazionale pesa ancora) possono sperare in una squadra da basso-media classifica: la loro missione in caso di chiamata non si discosterà molto dalla salvezza.

La pressione di certo non mancherà per gli allenatori: come sempre il capro espiatorio sarà l’uomo in panchina e i possibili sostituti si stanno già fregando le mani.