Gli Europei Under 21 sono da sempre un’ottima vetrina per tanti giovani talenti già con qualche anno di esperienza ma ormai pronti per tentare il definitivo salto di qualità. Nell’edizione del 2017, le due finaliste furono Germania e Spagna, con i tedeschi che riuscirono a prevalere per 1-0 grazie alla rete di Weiser. Entrambe le rose erano ricche di interessanti talenti, che hanno seguito percorsi diversi e alcuni anche gloriosi. Ma che fine hanno fatto gli 11 titolari della Germania scesi in campo in quella gara?
GERMANIA (4-1-4-1):
Julian Pollersbeck: Scelto come miglior portiere del torneo, Pollersbeck venne osservato da vicino dall’Amburgo, che lo prelevò subito dal Kaiserslautern. Dopo una decina di presenze in Bundesliga nell’anno da incubo dell’HSV retrocesso al termine della stagione, il ragazzo è diventato il portiere titolare della squadra nella seconda serie tedesca.
Jeremy Toljan: Senza troppi dubbi, il terzino allora di proprietà dell’Hoffenheim si era messo in mostra come uno dei migliori talenti del torneo, riuscendo nell’impresa di non far rimpiangere il grande assente Kimmich. Alla fine del mercato, venne acquistato dal Borussia Dortmund, con cui, però, non è riuscito a sfondare (23 presenze in un anno e mezzo), finendo per essere girato in prestito al Celtic lo scorso gennaio: un’esperienza che ha permesso al terzino di riprendere fiducia, ma il suo futuro potrebbe non essere più al Dortmund.
Niklas Stark: Il forte centrale difensivo della retroguardia tedesca era stato autore di un’ottima competizione, ma era già da tempo nel giro della prima squadra dell’Hertha Berlino, con cui ha giocato anche in Europa due stagioni fa. Proprio la scorsa settimana è addirittura arrivata anche la prima chiamata con la Nazionale maggiore, ma per l’esordio dovrà ancora attendere.
Marc-Oliver Kempf: Altrettanto solido come il compagno, il centrale allora di proprietà del Friburgo si è dimostrato una vera e propria colonna del reparto arretrato tedesco, preciso nei movimenti e bravo a sfruttare la sua fisicità. La scorsa estate è arrivato il trasferimento allo Stoccarda, con cui ha totalizzato 23 presenze quest’anno, ma ha finito per essere trascinato nella retrocessione in seconda serie dopo la sconfitta ai playout contro l’Union Berlin.
Yannick Gerhardt: Il miglior terzino sinistro della competizione e una delle più grandi rivelazioni della competizione ha sfruttato il torneo per sancire la propria esplosione. La sua notevole esplosività sulla fascia non era comunque passata inosservata al Wolfsburg, ancora oggi la sua squadra d’appartenenza, ma che già nella stagione 2016/2017 considerava come un titolare. Con il tempo, il ragazzo è stato anche adattato al ruolo di centrocampista centrale.
Janik Haberer: Mediano di sicuro affidamento, Haberer ha saputo confermare quanto di buono aveva già fatto vedere prima al Bochum in seconda divisione e poi al Friburgo, sua squadra attuale. Giocatore che ha garantito equilibrio, diventando un punto di riferimento sia durante il torneo che nei successivi campionati a livello di club.
Mitchell Weiser: L’esterno di scuola Colonia aveva fatto un discreto torneo, trovando anche una rete. La crescita del giocatore, ormai utilizzato soprattutto come terzino destro, è stata evidente, tanto da aver fatto il salto di qualità in questa stagione con il passaggio al Bayer Leverkusen, con cui ha disputato ben 41 partite, Europa League compresa.
Max Meyer: Considerato come uno dei migliori centrocampisti del torneo, Meyer aveva saputo rispettare le attese della vigilia, confermandosi in grande crescita. Il ragazzo, però, non è riuscito a confermarsi con il tempo, mostrando un vistoso calo prima con lo Schalke 04 e poi con il Crystal Palace, squadra in cui si è trasferito la scorsa estate, ma senza riuscire a illuminare troppo, anche a causa del gioco non certo spettacolare di Hodgson: 2 reti e 3 assist in 36 presenze.
Maximilian Arnold: Il numero 10 della Germania Under 21 aveva confermato pienamente tutte le aspettative attorno a lui nel corso del torneo. Il mediano-regista del Wolfsburg era riuscito a mostrare le sue ottime doti in termini di visione di gioco e, soprattutto, di personalità, dimostrandosi un capitano eccellente per tutto il torneo. Arnold è rimasto negli anni ancora il regista dei Lupi, confermando la sua notevole qualità in fase di costruzione.
Sergne Gnabry: Se il Bayern Monaco aveva deciso di assicurarselo dal Werder Brema ancora prima dell’inizio del torneo, un motivo per forza ci doveva essere. L’esterno, dopo un inizio di carriera non particolarmente brillante con Arsenal e WBA, aveva sfruttato il torneo per mettersi in mostra con la sua ottima tecnica, dimostrando di poter diventare uno dei migliori giocatori del reparto. Girato in prestito subito all’Hoffenheim, Gnabry ha fatto molto bene anche lì, prima di rientrare questa stagione al Bayern Monaco, con cui ha totalizzato 42 presenze, 13 reti e 9 assist: sarà lui l’erede di uno tra Robben e Ribéry il prossimo anno.
Maximilian Philipp: Scelto al posto di Selke in finale per la sua maggior duttilità, l’attaccante classe ’94 ha chiuso il torneo senza nemmeno un gol, ma proprio quell’estate è arrivata la svolta della sua carriera: l’addio al Friburgo con cui aveva fatto tanto bene e il trasferimento al Borussia Dortmund. Nonostante le grandi promesse, però, Philipp non è riuscito a incidere particolarmente con i gialloneri e per lui è sempre più probabile un addio già quest’estate.
All. Stefan Kuntz: Il tecnico è stato ovviamente confermato alla guida della Nazionale Under 21 dopo il trionfo nel torneo e ancora oggi è lui a dirigere questa squadra, con l’obiettivo di lanciare nuovi talenti anche in questa edizione.