Il Tour de France perde un big, anzi dovrà fare a meno di colui che ha rappresentato negli ultimi l’icona della celebre corsa a tappa transalpina. Chris Froome è rimasto vittima di una brutta durante il Giro del Delfinato, tradizionale appuntamento d’antipasto prima della Grande Boucle, e si è procurato la frattura del femore. L’incidente è avvenuto in discesa durante la fase di ricognizione, quando il britannico a forte velocità è andato a colpire un muretto. La notizia chiaramente è rimbalzata su tutte le principali testate sportive.
Per Froome una disdetta; sfuma l’occasione per cercare il quinto successo al Tour e riprendersi il trono perso lo scorso anno. Il rapporto tra il britannico e la corsa francese però non è stata sempre rose e fiori nonostante i quattro successi. Tralasciando l’esordio nel 2008 all’83° posto quando ancora era sconosciuto, si passa al 2012 con un secondo posto davanti al compagno di squadra Bradley Wiggins. Eppure quel piazzamento ha dato più volte l’impressione di poter essere tramutato in vittoria, perché solo ragioni di squadra lo hanno obbligato a non attaccare più del dovuto e mantenersi alle spalle. Atteggiamento comunque premiato nel 2013 con la sua prima vittoria. L’anno successivo invece un tracciato ricco di insidie già dalla prima settimana lo ha escluso dai giochi per un problema al polso, negandogli la conferma e favorendo il trionfo di Nibali. Dal 2015 al 2017 è un dominio incontrastato, la sicurezza aumenta e questo lo ha portato a tentare l’accoppiata Giro-Tour. Impresa fallita proprio in Francia, dove si dovette accontentare di un terzo posto e dell’interruzione della sua serie vincente. Non bisogna poi dimenticare le proteste dei tifosi, che spesso lo hanno accompagnato e le accuse subite nel corso degli anni. Insomma un rapporto di amore e odio tra Froome e il Tour, la corsa che lo ha celebrato tra i più grandi delle due ruote, ma che ricorda anche episodi sfavorevoli.