I tulipani sono rifioriti. Il precedente che fan ben sperare l’Olanda in vista dei prossimi Europei
Il devastante quadriennio 2014-2018 sembra ormai gettato alle spalle. E l’Olanda, rivitalizzata dal secondo posto in Nations League, può finalmente tornare a sorridere. Perché al di là della sconfitta in finale contro il Portogallo – che ha lasciato l’amaro in bocca per l’ennesimo trofeo solamente accarezzato – c’è grande ottimismo per il futuro. E non potrebbe essere altrimenti, visto che gli Orange sembrano aver superato il periodo di crisi che li aveva costretti a guardare in tv l’Europeo 2016 e il Mondiale 2018.
La mancata qualificazione a questi due appuntamenti internazionali ha accelerato quel processo di ricambio generazionale di cui, prima o poi, necessitano tutte le Nazionali. L’Olanda ha una rosa molto giovane, profondamente rinnovata rispetto al passato. E che ha attinto molto dalle rose delle squadre olandesi più forti, ossia Ajax e PSV. Non è un caso che tra i punti fermi di questa Nazionale ci siano De Ligt, Dumfries, de Jong e Bergwijn: tutti giocatori giovanissimi che si sono affermati in Eredivisie e che adesso sono pronti per il salto in un campionato più competitivo.
In realtà questa situazione non è nuova per l’Olanda. Gli arancioni si sono già trovati di fronte a questo scenario di profondo cambiamento dopo alcune cocenti delusioni. Tra il 1982 e il 1986, infatti, non riuscirono a qualificarsi a nessuna delle tre competizioni internazionali: i Mondiali di Spagna ’82, gli Europei di Francia ’84 e i Mondiali di Messico ’86. Eppure anche allora i tulipani erano reduci da un periodo di assoluto splendore, in cui avevano conquistato due secondi posti mondiali (nel ’74 e nel ’78, contro Germania Ovest e Argentina) e un terzo posto europeo (battendo nella finale di consolazione i padroni di casa della Jugoslavia).
Così, nel 1988 la Nazionale rifiorì completamente. Andando a conquistare il suo primo – e fin qui unico – successo internazionale. E presentandosi completamente rinnovata agli Europei giocati in Germania Ovest: basti pensare che rispetto al ritorno dello spareggio contro il Belgio del 20 novembre 1985 (che aveva sancito l’estromissione da Messico ’86) gli unici reduci erano il portiere van Breukelen, il difensore van Tiggelen, il centrocampista Rijkaard e l’attaccante del Milan Gullit.
Ecco perché, in vista del futuro e con il secondo posto in Nations League in saccoccia, l’Olanda può tornare a essere protagonista nel prossimo campionato europeo. Addirittura può sognare di vincerlo. I giocatori affamati ci sono e il ricambio generazionale di qualità c’è stato. A questo punto non resta che fissare un secondo appuntamento con la storia.