Due anni fa abbiamo vissuto le polemiche per la partenza del Giro d’Italia in Israele. Nell’ultima edizione invece è stata la volta del Giro di metà stivale con l’intero Sud Italia e le isole dimenticate dal tracciato della corsa rosa. Per il prossimo futuro a scaldare le voci e la dura critica degli appassionati delle due ruote rischia di finirci non la geografia del percorso, ma un qualcosa di tecnologico ed estremamente innovativo. Già da qualche giorno infatti girano strane voci, rumors non confermati ma al tempo stesso neanche smentiti dagli organizzatori, su un’eventuale prologo virtuale per aprire l’edizione 2020. Una sfida a cronometro particolare, da disputarsi sui rulli e con lo scopo di assegnare la prima maglia rosa, ma senza far valere i tempi per la classifica generale.
Il solo pensiero ha fatto rabbrividire i tifosi, i quali hanno bocciato con fermezza l’ipotesi sperando che si trattasse solo di una fake news o di un’idea poco realizzabile. Certo, la curiosità di una tappa virtuale è tanta, la televisione ha l’opportunità di scatenarsi tra tempi e confronti in tempo reale. Viviamo nell’epoca dei giochi elettronici ai giochi olimpici e quindi rimaniamo stupiti fino a un certo. Eppure resta il fatto che tutto ciò farebbe perdere il fascino dell’atmosfera del passaggio del corridore tra la folla e tra i bambini, la vera essenza del ciclismo. Insomma questa eventualità non convince e piace poco nonostante il fascino della novità, quindi auspichiamo che la tappa virtuale non sia nei piani degli organizzatori.