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Salernitana-Venezia, tutto ancora aperto

Quando ci si gioca una stagione in 180 minuti, al fischio finale della gara di andata nove volte su dieci si ha la sensazione che entrambe le compagini contendenti possono ancora spuntarla. E Salernitana-Venezia…non ha fatto eccezione alla regola. Granata e lagunari hanno ancora una possibilità pressoché uguale di salvarsi dopo l’andata dei playout di Serie B 2018/2019, conclusasi sul punteggio di 2-1 per i padroni di casa della Salernitana.

Sì, nonostante il risultato abbia arriso agli uomini di Menichini e che quindi la Bersagliera per il ritorno di domenica alle 18 in quel di Venezia abbia sia la vittoria che il pareggio a disposizione, le percentuali restano 50 e 50. La Salernitana è apparsa più squadra rispetto alla sua versione ectoplasmatica degli ultimi due mesi, dove non è stata in grado – pur avendo impegni non proibitivi all’«Arechi» contro il retrocesso Carpi e il tranquillissimo Cosenza – di portare a casa quel punticino che avrebbe significato salvezza. Ma Menichini – chiamato al capezzale dei granata alla vigilia dell’ultimo incontro della stagione regolare col Pescara – ha il difetto di essere umano e conseguentemente non può fare miracoli.

Dopo i primi 25 minuti in cui i granata si sono portati sul 2-0 per effetto delle reti di Djuric (a tal proposito, l’unico errore imputabile a Menichini è la sua frettolosa sostituzione con Calaiò) e Jallow, la squadra è ripiombata nel tunnel nel quale è stata impelagata negli ultimi due mesi. Soprattutto nella ripresa, la Salernitana ha abbassato notevolmente il baricentro e ha subito al 91′ la rete di Zigoni che tiene ancora aperti i giochi. Non solo, la squadra granata non è apparsa fisicamente al top e questo fattore non è certo da sottovalutare in vista del ritorno.

Un ritorno dove il Venezia cercherà di ribaltare la sconfitta patita ieri. Da questo punto di vista, il secondo tempo dell’andata dei playout induce i sostenitori lagunari a essere fiduciosi. Vero, la Salernitana si è colpevolmente asserragliata nei suoi ultimi 20 metri di campo, ma parte del merito va ovviamente agli uomini di Cosmi. Gli arancioneroverdi hanno costruito quattro nitide occasioni da rete prima di trovare il meritato punto con Zigoni. Una squadra, quella veneta, che certo non è sembrata reduce da due settimane di vacanza (il bluff di Cosmi in tal senso è durato poco) e che soprattutto ha surclassato la Salernitana nei secondi 45 minuti a centrocampo e sulle fasce. Menzione particolare per Simone Bentivoglio, il direttore d’orchestra della mediana veneta, migliore in campo ieri in casa Venezia.

Ovviamente però Cosmi dovrà lavorare e molto su una difesa apparsa troppo allegra e soprattutto sciogliere il dilemma portiere. Perché ieri l’estremo difensore Vicario è apparso molto incerto per non scrivere colpevole, soprattutto sul gol di Djuric. Il tecnico dei lagunari dovrà sciogliere il nodo. Dare fiducia a Vicario oppure cambiare nella partita decisiva, optando su uno tra Facchin e Lezzerini.

Ancora poco più di 72 ore e sapremo il verdetto del campo. Una cosa però la si sa già. Una coda a questi spareggi, considerato il ricorso della Procura Federale sul mantenimento della B per il Palermo da discutere al Collegio di Garanzia del CONI è pressoché inevitabile. In questo calcio cosiddetto moderno, il terreno di gioco da giudice unico e supremo è oramai diventato l’ultima delle componenti. Davvero triste tutto questo.