Chi vincerà i Mondiali Femminili in Francia? Sarà un habitué o una sorpresa? Arriverà fino in fondo una nazionale talentuosa o operaia? Giovane o esperta? Europea o americana (o, a sorpresa, al di fuori di queste due confederazioni)? Tracciamo una panoramica di favorite e possibili sorprese, valutando anche il livello di “golosità” delle relative quote.
I Mondiali Femminili sono l’appuntamento più importante per gli amanti del calcio femminile e, di riflesso, per chi si diverte a scommettere su questo sport. Un mese di partite senza soluzione di continuità, un sogno per chi durante l’anno punta anche sulla Serie B turca pur di provare il brivido dell’azzardo. Quando ci sono i Mondiali anche chi non scommette mai, però, una puntatina la tenta: solitamente la scommessa più quotata è l’antepost, ovvero la scelta della squadra che alzerà la coppa alla fine del torneo.
Le quote offerte dai bookmakers indicano due grandi favorite, le due nazionali che vantano il maggior numero di trionfi tra quelle in gioco: gli Stati Uniti, già vincitori per tre volte del titolo, quotato a 3.25, mentre i padroni di casa della Francia sono dati a 4.00. Una differenza minima tra queste due corazzate, esponenti della capacità tecnica e della prepotenza atletica. Le americane hanno dominato il girone di qualificazione CONCACAF, con il miglior attacco e la miglior difesa (26 gol segnati e zero subiti in cinque partite). Jillian Ellis ha in mano una squadra forte in tutti i reparti: certo, non sono più i tempi di Hope Solo e Abby Wambach, ma il Team USA si presenta come una formazione solida e ben bilanciata, con un perfetto mix di giocatrici funamboliche e di sicuro affidamento tattico e caratteriale, potendo contare su calciatrici di spessore come Alex Morgan e Julie Ertz.
Le americane hanno anche il difficile compito di difendere il titolo, soprattutto dalle padrone di casa della Francia: la compagine transalpina ha tutto per arrivare quasi sempre in fondo, dunque è il minimo inserirla tra il novero delle favorite. Analizzando la rosa a disposizione di Corinne Diacre non si possono non trovare giocatrici di assoluto valore, a cominciare dal portiere Sarah Bouhaddi. Si nota soprattutto come buona parte dell’ossatura della squadra venga dal Lione pluripremiato in Europa e il blocco delle campionesse in Champions League può fare la differenza: se poi a questo ci aggiungiamo giocatrici di assoluto livello come Élise Bussaglia del Digione e Kadidiatou Diani del Paris Saint-Germain capiamo come i bookmakers diano le francesi come seconde favorite con la quota a 4.00.
Dietro a Stati Uniti e Francia, i bookmakers piazzano la Germania (quotata a 6.50) e l’Inghilterra (7.5). Siamo completamente concordi sul fatto che queste siano le quattro nazionali più accreditate alla vittoria finale, anche se non propriamente in questo ordine.
La Germania, che ha vinto agevolmente il suo girone di qualificazione, non vanta più in rosa alcune giocatrici che la coppa del mondo l’hanno alzata: nel 2003 e nel 2007: le varie Nadine Angerer, Birgit Prinz e Martina Müller hanno ceduto il passo ad altri elementi di spessore enorme a livello di tecnica come Lena Goeßling, Svenja Huth, Dzsenifer Marozsán, Alexandra Popp e Sara Däbritz, abituate come poche a disputare partite di altissimo livello. L’allenatrice Martina Voss-Tecklenburg ha messo su il giusto mix tra giovani e vecchi, anche se manca un vero pezzo da novanta, manca il fenomeno assoluto.
L‘Inghilterra ha le carte in regola per arrivare fino in fondo, anche se la sua forza sta principalmente dalla cintola in su. Il pacchetto difensivo delle Leonesse non sembra al livello del resto della squadra, nonostante attinga dalle squadre più potenti del calcio europeo (Lucy Bronze del Lione, Steph Houghton e Demi Stokes del Manchester City). Tra centrocampo e attacco, però, le inglesi sono tra le nazionali più temibili: Scott-Moore-Carneyin mediana hanno tutto, dalla fisicità alla tecnica, dall’inserimento al tiro da fuori. Il reparto offensivo è devastante e ha in Fran Kirby la punta di diamante: l’attaccante del Chelsea è una delle centravanti più complete in circolazione e, con due giocatrici come Nikita Parris e Tony Duaggan al fianco, la pericolosità di questa squadra è davvero alta.
Alle spalle di queste 4 nazionali c’è un gruppo di buone squadre, non considerate favorite per la vittoria finale ma che si possono tranquillamente candidare al ruolo di mina vagante: la prima è senz’altro il Giappone, ricca di giocatori talentuosi (da Saki Kumagai a Mizuho Sakaguchi, da Aya Sameshima a Mana Iwabuchi) e non a caso quotata solo a 12; segue l’Olanda, data anch’essa a 12, squadra fresca vincitrice dell’Europeo e in netta ascesa che fonda le sue fortune su un nucleo di giocatrici esperte capitanate da Sherida Spitse del Vålerenga: a chiudere il cerchio troviamo l’Australia di Lisa De Vanna (quotato a 15) e un gruppetto di tre squadre formato da Canada, Spagna e Svezia che è quotato a 21. La nostra Italia di Milena Bertolini è più staccata e quotata a 35.
Se dovessimo ipotizzare una possibile finale diremmo Stati Uniti-Francia, con le americane vincenti. D’altro canto, gli USA hanno vinto 3 Mondiali su 7, con una media di 1 ogni 2 edizioni. Dato che sono le campionesse in carica, non vorranno sfigurare.