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L’Europa League incorona il Chelsea. La grande rivincita di Maurizio Sarri

Il giorno in cui Unay Emery conquistava la prima delle tre Europa League consecutive alla guida del Siviglia, Maurizio Sarri si avviava a vincere il campionato di Serie B con l’Empoli. Nessuno si sarebbe immaginato che, cinque anni più tardi, i destini di questi due allenatori si sarebbero incrociati in una finale europea. E soprattutto che il tecnico italiano sarebbe riuscito a sgambettare quello spagnolo, ben più vincente ed esperto a livello internazionale. Ma si sa, il calcio a volte regala storie intense ed emblematiche. E ribalta ogni tipo di aspettativa e di pronostico.

È la rivincita di Maurizio Sarri. Non che ne fosse bisogno, visto cosa è riuscito a fare alla sua prima stagione in Inghilterra. Il terzo posto in Premier, primo tra le squadre “terrestri”; la finale di Coppa di Lega inglese, superato solo ai rigori dal City di Guardiola. E adesso la ciliegina dell’Europa League, conquistata meritatamente contro un Arsenal sottotono. Dovrebbe bastare questo per esaltare il tecnico italiano, che invece ha dovuto arginare le critiche, anche feroci e del tutto gratuite, che ne hanno segnato l’esperienza londinese.

Spesso alle sue squadre veniva imputato di sbagliare troppi gol, in relazione alle azioni pericolose create. Invece la notte magica di Baku ha portato in dote un Chelsea straordinariamente cinico, che ha saputo soffrire nel primo tempo e cambiare passo nel secondo. Il gol in avvio di ripresa, siglato da Giroud, ha spianato la strada ai Blues; e allo stesso tempo ha reso manifeste le pecche difensive di un Arsenal uscito poco convinto dagli spogliatoi. Le sensazioni sono mutate in pochissimi minuti: i Gunners hanno perso tutta loro solidità e hanno lasciato via via il campo al Chelsea, che a quel punto ha trovato modo di dilagare. Grazie anche alla crescita dei suoi uomini migliori, Hazard in primis.

Chissà adesso quale sarà il destino di Maurizio Sarri. Un allenatore dato – per dirla all’inglese – come dead man walking e resuscitato in una sera di un fine maggio atipicamente freddino. Chissà se quella parte di tifosi del Chelsea che ne detestavano il gioco hanno cambiato idea e sono pronti a idolatrarlo. Chissà se lascerà i Blues per firmare con la Juventus. Chissà. Quesiti che a breve, probabilmente, troveranno una risposta. Ma intanto Maurizio si gode la sua notte. Una vera e propria notte da Re di Coppa.