In leggero ritardo, arriva la monoposto fornita da un cambio vintage ma potente a “7 marce” per analizzare tutto quanto accaduto nel Gp di Monaco, 6/a tappa del Mondiale di Formula 1 2019.
Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – Fa il suo il giovedì nelle prove libere e il sabato nelle qualifiche, dove strappa con un gran giro la pole position a Valtteri Bottas. In gara, deve andare oltre al “suo” a causa dell’errore della Mercedes che gli monta una gomma media e non la dura per percorrere in serenità tutti i giri. Una decisione scellerata che lo costringe a compiere le ultime tornate della corsa con un Verstappen indiavolato. Riesce a resistere e strappa il quarto successo iridato. Un successo da Campione del Mondo.
Viaggia in 6/a marcia, Max Verstappen – Con Hamilton dà vita a un duello che rimembra quello del 1992 avvenuto lungo le stradine del Principato tra Senna e Mansell. Verstappen fa le veci del Leone britannico, provando con la sua Red Bull a pressare Hamilton, non riuscendo a trovare il pertugio giusto. La penalizzazione di cinque secondi dovuta più a un errore del suo muretto che a una sua imprecisione lo butta giù dal podio, ma toglie poco alla sua brillante gara.
Viaggia in 5/a marcia, la Toro Rosso – Da quando si corre in Europa, la vettura di Faenza si sta dimostrando essere tra le più competitive delle vetture del “gruppo di mezzo”. A Monaco entrambe le monoposto a punti con Kvyat 7/o e Albon 8/o ed entrambe qualificate nella top 10 nelle prove per la griglia di partenza. Unico difetto? Il prossimo Gp è in Canada…
Viaggiano in 4/a marcia, Vettel e Bottas – Si ritrovano sul podio in quest’ordine, a seguito però di una gara sufficiente, senza infamia né lode. Quindi, meritevoli di una “marcia di mezzo”.
Viaggia in 3/a marcia, la Williams – Le vetture di Grove stanno chiudendo il gruppo dalla prima gara in Australia. Però a Monaco in gara i suoi meccanici sono stati i più veloci nelle soste ai box, con 2 secondi netti per pit stop. In tempi di vacche magre, anche queste sono soddisfazioni.
Viaggia in 2/a marcia, l’Alfa Romeo – Per le vetture del Biscione (d’accordo sono Sauber, ma ci piace chiamarle così) il ritorno del Circus in Europa ha sortito l’effetto opposto di quello della Toro Rosso. Anche a Monaco, Räikkönen e Giovinazzi annaspano nelle retrovie proprio come accaduto in Spagna. In questo caso però arriva una bella notizia. Il 9 giugno si corre in Canada, che fino a prova contraria non è una nazione europea.
Viaggia in 1/a marcia, la Ferrari – Il tentativo di rimonta di Leclerc nei primi giri è stato l’unico sussulto di spettacolo rosso nell’ennesimo fine settimana da dimenticare. Corroborato dall’ennesimo errore fatale dal muretto che ha spedito Leclerc in Q1 al sedicesimo posto e quindi all’eliminazione e alla gara rovinata. Nel frattempo, la Mercedes con Hamilton fa sei successi su sei gare e i numeri diventano impietosi: Hamilton a +55 su Vettel nel Mondiale Piloti, Mercedes +118 su Ferrari nel Mondiale Costruttori. La tentazione di pensare già al 2020 è forte, ma la Ferrari ha il dovere verso i propri tifosi di continuare a crederci perlomeno fino all’inizio delle vacanze estive. Là si tireranno le somme.