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Verso Francia 2019 – Le Nazionali partecipanti: Stati Uniti

Manca sempre meno al via dei Mondiali Femminili di Francia 2019 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 24 protagoniste dell’evento più atteso per il calcio in rosa: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca agli Stati Uniti.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – La Nazionale Femminile degli Stati Uniti, guidata dalla selezionatrice Jill Ellis, è alla ottava partecipazione alla fase finale di un Mondiale. Al primo posto del FIFA/Coca-Cola Women’s World Ranking, i suoi migliori risultati ottenuti nei tornei internazionali sono la vittoria del Campionato mondiale di calcio femminile 1991, 1999 e 2015 e i quattro ori olimpici di Atlanta 1996, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012.

IL PERCORSO VERSO FRANCIA 2019 – Gli Stati Uniti sono una delle tre nazionali della CONCACAF a essersi qualificata a Francia 2019. Il Team USA si è qualificato vincendo la CONCACAF Women’s Championship 2018 battendo in finale il Canada con le reti di Lavelle e Morgan. La capocannoniere della squadra è Alex Morgan, attaccante degli Orlando Pride che ha messo a segno ben sette reti nel percorso delle qualificazioni.

DIFESA –  In porta troviamo Alyssa Naeher, estremo difensore dei Chicago Red Stars. La squadra americana si schiera con il più classico 4-3-3 e in difesa le colonne sono Abby Dahlkemper dei North Carolina Courage, Kelley O’Hara degli Utah Royals e Ali Krieger degli Orlando Pride. La quarta maglia da titolare è una lotta tra Becky Sauerbrunn degli Utah Royals, Emily Sonnett dei Portland Thorns, Tierna Davidson dei Chicago Red Stars e Crystal Dunn dei North Carolina Courage.

CENTROCAMPO –  Il perno della squadra è Julie Ertz, regista dei Chicago Red Stars: attorno a lei si muovono Lindsey Horan dei Portland Thorns e Allie Long del Reign FC: pronte a subentrare ci sono la 24enne Rose Lavelle dei Washington Spirit e la 26enne Samantha Mewis dei North Carolina Courage.

ATTACCO – L’attacco è il reparto più “vecchio” della squadra ma anche quello più temibile: tutte le attaccanti meritano un posto da titolare e ci permettiamo di scegliere un trio delle meraviglie composto dalle tre co-capitane della squadra, ovvero la 36enne Carli Lloyd degli Sky Blue FC, la 29enne Alex Morgan degli Orlando Pride e la 33enne Megan Rapinoe del Reign FC. Citiamo solo, tra le altre attaccanti, Tobin Heath dei Portland Thorns e Christen Press degli Utah Royals.

IL COMMISSARIO TECNICO –  Nata in Inghilterra ma naturalizzata americana, Jillian Anne Ellis, oltre a essere l’allenatrice della Nazionale USA femminile è anche il supervisore della Federazione calcistica statunitense, controllando i programmi di sviluppo del calcio femminile. Ha già vinto il Mondiale in Canada del 2015 battendo in finale il Giappone. Ha preso il posto nel 2014 di Tom Sermanni, lavorando come allenatore ad interim dopo la rescissione del suo contratto.

LA STELLA –  È difficile scegliere in una squadra piena di stelle, ma per noi la centrocampista Julie Ertz è il perno imprescindibile della formazione americana. 27 anni, la sua posizione di mediano difensivo, inventata da Ellis, le ha permesso di esprimersi al meglio e di diventare una delle calciatrici più forti al mondo. Basta guardare la sua bacheca zeppa di premi per capire che siamo di fronte a una campionessa.

PUNTI DI DEBOLEZZA –  Forte fisicamente, veloce, tecnica, piena zeppa di giocatrici di qualità: in teoria gli Stati Uniti non avrebbero punti deboli. Purtroppo, ogni tanto, si specchia in se stessa e si fa recuperare nel risultato dopo essere passata in vantaggio: su questo Ellis dovrà ancora lavorare.

FORMAZIONE TIPO – (4-3-3):  Naeher; Dahlkemper, O’Hara, Krieger, Dunn (Davidson); Ertz, Horan, Long (Lavelle); Lloyd, Morgan, Rapinoe (Heath).

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Che dire, gli Stati Uniti sono i detentori del titolo e la squadra da battere. Il Gruppo F, composto da Cile, Thailandia e Svezia, non dovrebbe essere un problema: l’obiettivo minimo è sicuramente le semifinali se non la vittoria del titolo. Vediamo se le altre squadre saranno d’accordo.