Due anni dopo Ural e Lokomotiv si affrontano nuovamente nell’ultimo atto della coppa di Russia. Allora si giocò a Sochi e trionfarono i ferrovieri, stavolta sarà Samara ad ospitare la rivincita.
In Russia la coppa nazionale non conosce mezze misure. Dodici mesi fa si è assistito a una delle finali più inaspettate della storia recente del trofeo, con Tosno e Avangard Kursk che si sono contese il prestigioso successo a Volgograd. I primi, retrocessi in campionato, hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro soltanto qualche giorno prima del fallimento, i secondi, invece, non sono mai stati nella massima serie, sebbene vantino una discreta tradizione. Una situazione che ha convinto la federazione ad apportare qualche modifica nel regolamento, inserendo il doppio confronto a livelli di quarti e di semifinali. Quest’anno le sorprese sono state esigue, anzi, è risultato quasi insolito che non se ne siano verificate, con pochissimi club delle categorie inferiori che sono riusciti a passare almeno lo scoglio dei sedicesimi. L’ultimo atto, per certi versi, è stato anch’esso scevro di imprevisti, visto che ad affrontarsi saranno Ural e Lokomotiv, le stesse due squadre del 2017. Dal caos più totale si è tornati alle certezze precedenti.
LOKO FAVORITA, MA L’URAL VUOLE VENDICARSI-Analizzando le finaliste in maniera più approfondita si nota subito come i moscoviti siano decisamente a loro agio in questo tipo di torneo, con poco spazio per rimediare agli errori: oltre al già citato successo di due stagioni fa, il Lokomotiv si è imposto anche nel 2015, quando ad Astrakhan sconfisse ai supplementari il Kuban Krasnodar, e domani potrebbe agguantare l’ottavo acuto, cosa mai riuscita a nessuno (anche il CSKA è fermo a sette). Dal canto suo l’Ural ha l’uomo giusto per affrontare queste partite; il suo tecnico, Aleksandr Parfenov, ha guidato alla vittoria il Tosno nel 2018 ed è quindi imbattuto da ben undici incontri. I favori del pronostico, però, non sono dalla parte degli arancioneri, i quali dovranno fare a meno di Eric Bicfalvi, espulso nel ritorno contro l’Arsenal Tula. Un’assenza pesante che sarà però mitigata dalla voglia di rivincita dopo l’epilogo di due anni fa: in quell’occasione i moscoviti segnarono nella parte conclusiva della gara, quando poi si accese anche una gigantesca rissa che vide tra i protagonisti Ari e Pavlyuchenko. Nessuno di loro due, però, ci sarà a Samara.
IN CAMPIONATO GOL E SPETTACOLO-Gli uomini di Semin, come detto, partono con un piccolo vantaggio ma nella sfida secca può succedere, proprio come ha dimostrato la stagione regolare. A Cherzikovo, a novembre, l’Ural ha sorpreso il Lokomotiv, vincendo di misura, mentre a Ekaterinburg, soltanto due giorni fa, le due compagini si sono divise la posta. Anche qui con tante polemiche, dato che i locali si sono lamentati a lungo per il rigore concesso per fallo su Zhemaletdinov e la successiva espulsione dello scandinavo Strandberg. E’ altrettanto vero che quest’ultimo precedente conta fino a un certo punto, soprattutto per l’Ural, privo di ulteriori velleità di classifica e desideroso di ottenere il massimo sul terreno della Cosmos Arena di Samara (fischio d’inizio fissato per le 17:30 italiane).
IN QUATTRO PER L’EUROPA-Per il Lokomotiv, già certo di giocare almeno i preliminari di Champions League, la coppa di Russia non ha alcun valore per quanto riguarda la prossima stagione europea. Discorso completamente opposto per l’Ural, a un passo da una storica qualificazione ai gironi di Europa League. Qualora non dovesse farcela, a beneficiarne sarebbero Spartak e CSKA, che si vedrebbero accorciare il cammino estivo, ma soprattutto l’Arsenal Tula, che in caso di vittoria del Lokomotiv partirebbe dal secondo turno preliminare. Un’altra sfaccettatura di un duello che, di fatto, chiude la stagione e, in misura minore, apre quella nuova: lo Zenit, infatti, aspetta di conoscere il proprio avversario nella supercoppa di Russia, in programma il week end del sette luglio nella nuovissima Vtb Arena di Mosca.