Giro d’Italia 2019 – Sfida Roglič-Nibali? Troppo presto
Ieri la cronometro di San Marino, ottava tappa del Giro d’Italia 2019, ha chiuso la prima settimana della 102/a edizione della Corsa Rosa. Una frazione contro il tempo che ha incoronato i due autentici protagonisti della prima settimana dal punto di vista degli uomini di classifica (e chiediamo scusa alla splendida Maglia Rosa Valerio Conti che sta coronando un sogno nell’indossare il simbolo del primato se le dedichiamo solo queste righe, ma avremo modo di rimediare): Primoz Roglič e Vincenzo Nibali.
Il primo sta sfruttando pienamente la condizione che lo ha portato già ad aggiudicarsi in questo 2019 la Tirreno-Adriatico, lo UAE Tour e il Giro di Romandia. Lo sloveno della Jumbo-Visma ha dominato le due cronometro (aveva vinto anche quella inaugurale sul San Luca a Bologna), ha controllato bene la corsa sfruttando il caos di Frascati per guadagnare su tutti i rivali e ha scientificamente ceduto la Maglia Rosa a Conti nella frazione di San Giovanni Rotondo per evitare di far spendere preziose energie alla sua squadra. Attualmente sembra difficile vedere nello sloveno un punto debole.
O meglio, il suo punto debole potrebbe avere le fattezze di Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto è stato l’unico (assieme all’olandese Mollema) a non crollare nella cronometro di San Marino nei confronti di Roglič. 1’05” il ritardo accusato dal siciliano della Bahrain-Merida nei confronti dello sloveno, quando sulla carta si prevedeva di accusare 30-40 secondi di ritardo in più. Oltre a questo fattore, Nibali è apparso molto sicuro e consapevole di sé nelle frazioni disputate. Consapevolezza frutto dell’esperienza di chi ha vinto già 4 Grandi Giri e dalla preparazione alla quale il siciliano si è sottoposto prima di partire da Bologna.
In virtù delle prestazioni non certo eccelse nella cronometro di ieri dei rivali più accreditati come Yates, Lopez e Landa e del ritiro di Tom Dumoulin, costretto a fermarsi dopo una rovinosa caduta in quel di Frascati, gli addetti ai lavori già hanno ridotto a due il numero di pretendenti alla Maglia Rosa, fermandosi a Roglič e Nibali. Un’investitura che ci sembra precoce.
Questo per un semplicissimo fattore: le montagne. Il vero Giro d’Italia deve ancora iniziare e basta una cotta in un tappone alpino per rovinare quanto costruito. Per informazione, chiedere a Simon Yates che fino alla tappa del Colle delle Finestre era in Maglia Rosa e padrone del Giro 2018, per poi crollare miseramente.
Quindi, si a Roglič e Nibali principali favoriti. Ma è presto, troppo presto, investirli dell’esclusività dei favori del pronostico.