In Svizzera, cresce la febbre spareggio. Introdotto, dopo un lungo dibattito, l’anno scorso, sta turbando il sonno della maggioranza delle dirigenze e degli staff tecnici della Super League elvetica. Lo abbiamo già scritto lunedì, nel nostro tradizionale riepilogo del fine settimana calcistico d’oltre confine: 7 squadre, a 4 partite dalla fine di questo incredibile campionato, che parte a fine luglio per finire a maggio, ondeggiano tra il sogno europeo e l’incubo dello spareggio con la seconda di Challenge League, che vale la permanenza nella massima serie.
Ma è a Sion dove l’atmosfera è più bollente che altrove. Come vi abbiamo già scritto tramite Twitter, nell’immediato della notizia, Yakin non è più l’allenatore dei biancorossi. O, più precisamente, è stato mandato “in vacanza”, secondo una delle “formule” utilizzate dal pirotecnico Christian Constantin, presidentissimo della squadra vallesana.
Del resto, dopo la pesante sconfitta casalinga contro lo Young Boys, CC (come viene chiamato da tutti i media elvetici) era su tutte le furie. Così si era espresso ieri riguardo a Murat Yakin, secondo quanto riferisce il Blick: “Lui e lo staff non erano nell’albergo della squadra, domenica scorsa a Zurigo. Ho saputo che questa storia era già successa in occasione della trasferta di Thun. Gli ho chiesto conferma, mi ha detto di si, ma non mi ha spiegato il perché. Sono piuttosto deluso e arrabbiato.”
Del resto, il bilancio dei biancorossi, nelle ultime settimane, parla chiaro: 3 sconfitte consecutive, con 8 reti incassate e nessuna segnata. Il gioco dei vallesani, ormai, a detta di alcuni colleghi romandi, si riassume con un “Palla avanti a Kasami, e vediamo cosa succede”. Logico che CC avesse la stilografica che ballava nella tasca. La faccenda di Zurigo, della quale scriveva il Blick, non è andata giù a Le Président: tant’è vero che questo fatto emerge nel comunicato ufficiale del club.
Si è parlato di un equivoco con la direzione dell’albergo, ma CC non ha voluto sentire ragioni e, nel medesimo comunicato ufficiale, viene inoltre ipotizzato che siano avvenute altre situazioni simili in passato. Infine, da uomo di calcio esperto qual’è, ha contestato anche alcune scelte tecniche fatte nella partita contro l’YB: Adryan fuori squadra, Toma e Mveng schierati fuori ruolo. Secondo Constantin, inoltre, la squadra si allenava troppo poco, per assecondare le esigenze del tecnico, che si sposta frequentemente a Zurigo. Sulla panchina sino a fine torneo ci saranno quindi Zermatten e il tecnico della U21 Bichard. Ritirato anche il ricorso contro l’esclusione dalle Coppe europee: la motivazione è che tutti debbono essere concentrati sull’obbiettivo di evitare lo spareggio, temuto (e giustamente, diciamo noi) come la peste.
Altrove, gli umori sono differenti. A Lugano, come sappiamo, il morale, visti gli ultimi due mesi, è piuttosto alto: consapevolezza della situazione, ma fiducia nei propri mezzi. Buone notizie, tra l’altro, per i ticinesi: contrariamente a quanto apparso praticamente a tutti domenica pomeriggio (compreso Celestini, che nel dopo partita ha risposto anche a una domanda specifica), è risultato, dopo la consegna del referto dell’arbitro, che a essere ammonito è stato Lavanchy e non Gerndt. L’attaccante svedese (che resta ovviamente diffidato) non è stato quindi squalificato, e sarà a disposizione del tecnico sabato sera nella partita contro il Thun.
Sempre nella medesima serata sarà in programma la sfida tra lo Xamax e lo Zurigo (sicuramente senza Nuzzolo e Odey, squalificati: questa volta, a nostro supporto, c’è il comunicato ufficiale della SFL): scontro più diretto degli altri, più in ottica salvezza che Europa, visto che i tigurini precedono i romandi di una sola lunghezza. Si giocherà alla Maladière, su campo sintetico, dove addirittura il grande Young Boys ha dovuto pagare pegno: insomma, una sfida senza pronostico, con i biancoblù che, in questo periodo, sembrano aver perso quella carica in più che gli permetteva di emergere nelle sfide di spessore, come avvenne lo scorso anno a Berna, nella finale di Coppa svizzera.
E le altre? Domina il nervoso un po’ ovunque. Domenica, i giocatori del Lucerna (avanti 4 punti di rispetto ai neocastellani al nono posto), a Cornaredo, a fine partita, provocati in tal senso dai colleghi della Svizzera interna, hanno tagliato corto: “Questa storia dello spareggio coinvolge quasi tutte le squadre dall’inizio del campionato. Domenica in casa vedremo di cambiare le cose a nostro favore” il commento all’inviato del Blick di Zibung, uno che nello spogliatoio dei confederati ha un peso specifico notevole. L’attaccante Schürpf è stato anch’egli molto secco, rispondendo così allo stesso giornalista: “Lo Xamax ha vinto a Thun? Lo so adesso da voi. Domenica, comunque, giocheremo in casa contro il GCZ: vogliamo vincere, e chiudere questa storia dello spareggio una volta per tutte.”
In Challenge League, intanto, prosegue il duello a distanza per il secondo posto tra Losanna e Aarau. I rossoneri hanno stravinto lo scontro diretto giocato in casa sotto la neve, e giocheranno il prossimo turno a Sciaffusa, con i gialloneri distratti dai problemi societari (in prima istanza non hanno ottenuto la licenza per giocare il prossimo campionato). I romandi, invece, che precedono gli argoviesi di due lunghezze, se la vedranno nel derby con l’ormai praticamente promosso Servette.
Sono in molti a dare per favoriti nella corsa al secondo posto gli svizzero tedeschi. Noi pensiamo invece che i romandi (con al timone Contini, tecnico molto valido ed esperto), i quali venivano da 4 successi consecutivi prima della battuta d’arresto di questo fine settimana, possano farcela. Di sicuro, però, questa lotta sta tenendo alto l’interesse per un torneo che, per la lotta per il primo posto, era già chiuso da un pezzo.
In definitiva, pur accogliendo i rilievi di Celestini (“Lo spareggio, in un torneo a 10 squadre, non permette alle società di aver la tranquillità necessaria per far giocare i giovani”), non si può negare che questa cosa dello spareggio stia creando incertezza, risvegliando passione e interesse. Non è cosa da poco, in un campionato dove la prima ha vinto il titolo con un mese e mezzo d’anticipo, la seconda ha 21 lunghezze di vantaggio sulla terza la quale, a sua volta, ha totalizzato sinora metà dei punti della squadra campione.
Piaccia o no, quindi, la Swiss Football League ha vinto la scommessa. Senza contare che lo spareggio sarà incertissimo: nessuna delle 7 di Super League ha la certezza di venire a capo, in due partite, di Losanna o Aarau, entrambe squadre di tradizione, con i romandi tra l’altro in attesa del nuovo stadio e, quindi, con una dirigenza motivatissima. Le date fissate sono il 30 maggio l’andata e il 2 giugno il ritorno: cambiamenti climatici o meno, farà caldo, molto caldo. Ve lo assicuriamo.