Il futuro di Antonio Conte è a Milano. Oppure no?
Sta tenendo banco da tempo la questione sul futuro di Antonio Conte e da qualche settimana si sono fatte sempre più insistenti le voci che lo vorrebbero su una panchina italiana nella prossima stagione. Un anno sabbatico dopo l’avventura al Chelsea, due stagioni a Stanford Bridge con le vittorie in Premier (quarto italiano nella storia a riuscirvi) e in FA Cup ma culminati in una separazione non proprio idilliaca la scorsa estate.
La forza e il limite dell’allenatore salentino sono riconducibili alla stessa caratteristica: o si è con lui appoggiandolo pienamente oppure è difficile conviverci. Lo ha dimostrato anche nei giorni che lo portarono alla separazione dalla Juventus, nel 2014, quando non sentendosi tutelato nella campagna acquisti preferì dare le dimissioni. Ma non fu un atto di codardia il suo, piuttosto fece ciò che ogni lavoratore dovrebbe fare, in fin dei conti: se il capo ti chiede di raggiungere un obiettivo deve anche fornirti il materiale, umano e non, per farlo. Altrimenti è giusto dimettersi subito che perdere la faccia poi.
Chissà se l’ex CT della Nazionale si sarà mai pentito di aver fatto quella scelta improvvisa e inaspettata. Sta di fatto che ormai sembra pronto un suo nuovo approdo in Italia. Molte voci lo vedevano vicinissimo alla Roma, la prima papabile visto l’esonero di Di Francesco e il ruolo di traghettatore di Claudio Ranieri. Ma, come un fulmine a ciel sereno (e Conte ci ha abituato a questo ormai), le voci che rimbalzano qua e là da qualche ora segnano lo stop definitivo a qualsiasi trattativa con i giallorossi: “Non è il momento per andare alla Roma, ma magari siederò su quella panchina in futuro“. Stesse parole riservate alla Juventus con le quotazioni di Allegri ai minimi storici. Ma mentre per i capitolini la bocciatura sembra essere di stampo progettuale ed economico, per i bianconeri appare essere una scelta dettata dall’intenzione di tenere l’allenatore attuale.
Non rimangono che le milanesi, anche perché il Napoli ha un progetto già avviato con Ancelotti e Antonio Conte ha fatto intuire in maniera inequivocabile che vuole un progetto personale da avviare con buoni margini di spesa.
E allora Inter o Milan? I nerazzurri sono in fase di stallo con la vicenda Icardi che ha tenuto banco per diversi mesi, il progetto da rifondare in parte potrebbe essere quello giusto ma Spalletti ha un contratto oneroso per altre due stagioni, fino al 2021. Difficile mantenere due allenatori di un certo “peso” a libro paga. I rossoneri sembrano poter essere alle battute finali del rapporto con Rino Gattuso ma le parole di Leonardo risuonano distanti a un accordo con Antonio Conte: “Non ci saranno grandi investimenti“.
Una situazione così delineata rende ancora poco limpido e chiaro il prossimo futuro di Conte, almeno dall’esterno. E dopo il no alla Roma crediamo che si riaprano le quotazioni estere per il tecnico leccese. Ma lì lo scenario si apre a tante soluzioni, anch’esse ingarbugliate e poco chiare.