Massimo Cellino l’aveva promesso: entro due anni porto il Brescia in Serie A. Il presidente è stato di parola e, con una stagione di anticipo rispetto ai tempi di marcia, il popolo biancoblu è esploso di gioia al termine della partita casalinga vinta contro l’Ascoli.
Servivano tre punti dopo il pareggio del Palermo contro lo Spezia all’ora di pranzo e tre punti sono arrivati grazie alla rete al minuto 35 di Daniele Dessena, al primo gol in maglia bresciana dopo l’approdo nel mercato di gennaio. Un secondo tempo con le gambe pesanti vista l’alta, altissima, posta in palio e la festa al triplice fischio finale è potuta partire prima allo stadio e poi per le vie della città con i tifosi letteralmente pazzi di gioia.
A otto anni dall’ultimo campionato in Serie A, il Brescia torna così nella massima serie dopo un campionato dominato da novembre in poi; i primi mesi infatti con Suazo in panchina non erano stati dei migliori, ma l’arrivo di Eugenio Corini ha portato una ventata di entusiasmo e un gioco spumeggiante. Tre sconfitte in 31 gare: è questo il bottino del tecnico grazie al quale le rondinelle possono ora festeggiare. Già, gran parte del merito di questa promozione è sicuramente sua; le sue idee, la bravura nel gestire al meglio un gruppo fatto di molti giovani e giocatori più esperti e una calma in ogni momento della stagione.
La squadra poi ha fatto il resto con uno scheletro degno di una corazzata: Alfonso in porta ha sempre dimostrato attenzione e sicurezza, la difesa con Gastaldello e Romagnoli ha fatto crescere un giovanissimo Cistana, in rampa di lancio per il futuro a venire e il centrocampo con Sandro Tonali è una garanzia. Il baby talento farà molta strada in carriera, ne siamo sicuri, ma ora è il Brescia a goderselo se Cellino lo blinderà almeno per un altro anno.
L’attacco è stato poi il reparto più determinante: Torregrossa e Donnarumma sono stati la coppia gol più prolifica della storia del club per reti in una sola stagione. L’ex bomber dell’Empoli ha brillato per freddezza e caparbietà, mentre il siciliano è stato il partner perfetto in grado di far salire la squadra togliendosi anch’esso soddisfazioni come lo straordinario gol in azione personale contro la Salernitana.
Otto anni passati tra speranze e delusioni non hanno mitigato la passione dei tifosi che non hanno mai mollato: facile salire adesso sul carro dei vincitori, ma questa promozione è da dedicare soprattutto a chi c’è sempre stato nei momenti più difficili. Momenti difficili che hanno messo a repentaglio la società, salvata da Bonometti da un fallimento dato ormai per certo e graziata dalla retrocessione in Lega Pro solo per l’esclusione del Parma nel campionato 2015.
Per ottenere una promozione in Serie A serve il campionato perfetto: al Brescia è riuscito e ora la festa non vuole di certo fermarsi. Con Cellino al timone, Corini a dirigere e un’orchestra fatta di ottime sinfonie la musica che suonerà al Rigamonti vuole spazzare via tutte le nuvole per far volare ancora più in alto queste rondinelle, in un cielo sempre più blu, biancoblu.