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Dalle stelle alle stalle

In poco più di un mese è cambiato tutto in casa Milan: dalla sconfitta nel derby contro l’Inter infatti i rossoneri hanno vinto soltanto contro la Lazio in campionato uscendo dalla Coppa Italia proprio per mano dei biancocelesti.

L’arrivo a gennaio di Krzysztof Piątek e Lucas Paquetá aveva illuso i tifosi convinti che i 20 punti raccolti proprio prima della stracittadina avrebbero portato gli uomini di Gattuso a un finale glorioso con il sorpasso ai cugini in campionato e la possibilità di centrare un trofeo, la Coppa Italia. Nei mesi di gennaio e febbraio infatti il Milan girava a mille e i gol del cecchino polacco regalavano vittorie importanti, come a Bergamo o a San Siro contro il Napoli.

Il derby vinto 2-3 dall’Inter ha completamente ribaltato lo spirito rossonero: i diavoli infatti hanno subito il controsorpasso in classifica proprio dai neroazzurri e da quel 17 marzo in poi il divario in classifica non è mai diminuito. I gol di Vecino, de Vrij e Lautaro Martinez hanno di fatto spento la luce alle ambizioni dei rossoneri e il crollo è stato totale, dal punto di vista fisico e mentale.

Il Milan ha vinto solo contro la Lazio nelle ultime sei partite e ora la prossima sfida, in casa del Torino, rappresenta uno spartiacque fondamentale per l’ultimo obiettivo stagionale, il quarto posto che vale la Champions League. La bagarre è serrata con ben cinque squadre in soli quattro punti e così Gattuso non potrà più sbagliare. Proprio il tecnico rossonero è finito sul banco degli imputati per questo momentaccio che però lui stesso non vuole chiamare crisi; l’uscita di scena dalla Coppa Italia è un’ulteriore boccone amaro da mandare giù, ma la prerogativa deve essere quella di ritrovare la condizione fisica migliore per poi provare a giocarsela fino in fondo.

Il peggiore di questa fase di campionato è senza ombra di dubbio Suso: il Milan e i suoi tifosi si aspettano molto di più da lui, l’unico giocatore in rosa in grado di sbaragliare le difese avversarie con i suoi colpi e le sue giocate mancine. Piątek ha di fatto smesso di segnare ricevendo pochissimi palloni giocabili, Cutrone vede il campo soltanto da subentrante e le alternative esterne Borini e Castillejo non sembrano essere da un Milan che vuole finalmente ritornare in Champions League per accorciare piano piano il gap con le rivali più forti.

Centrare il quarto posto: la sopravvivenza del progetto Milan targato Leonardo e Maldini dipende esclusivamente da questo. La classifica è ancora favorevole, il momento no; urge perciò un cambio di rotta, poi in estate ci sarà forse l’enneisma rivoluzione.