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Hellas Verona, crisi senza fine e spaccatura interna sempre più lacerante

L’ultima parola non è ancora detta, ma a questo punto il pendolo sembra oscillare a favore delle ragioni dei tifosi gialloblù. Dopo la sconfitta interna per 3-0 contro il Benevento, l’Hellas Verona perde ogni concreta speranza di salire direttamente in Serie A e, addirittura, deve guardarsi alle spalle per difendere il posto ai play-off. Nelle file scaligere lo scontro è aperto da inizio anno: da una parte il Presidente Setti, il Direttore Sportivo D’Amico e l’allenatore Grosso, dall’altra i tifosi scaligeri.

Il clima turbato è eredità della scorsa stagione, quando l’Hellas lasciò la Serie A al termine di un’annata difficile, durante la quale i tifosi recriminavano a Setti di non aver mai esonerato Fabio Pecchia. Nuova annata, ma storia simile. Il dente dei sostenitori era ancora avvelenato e così, ai primi risultati negativi, o alle prime esclusioni di Pazzini, i toni si sono subito alzati. Nel mirino ancora Setti, ma a cui si sono aggregati D’Amico e Grosso. Il primo, dal canto suo, ha anche provato ad alzare la voce, peggiorando la situazione. Il secondo ha provato a gestire la squadra, ma non è riuscito a farlo, complice l’ambiente in queste condizioni. Chissà, in una situazione normale, cosa avrebbe potuto esprimere questa rosa.

Ora la situazione è critica: 3 punti nelle ultime 6 gare (nessuno ha fatto peggio), con Brescia, Lecce e Palermo che sono scappati in vetta. Dietro, solo il Benevento può sentirsi certo di partecipare ai play-off: dal Pescara al Perugia ci sono 5 squadre racchiuse in 5 punti, per solo 4 posti. Nelle ultime quattro giornate, Grosso e i suoi se la vedranno con Pescara, Livorno, Cittadella e Foggia, tutte compagini alla ricerca degli ultimi punti, per la Serie A o per la salvezza: il cammino scaligero continua a essere in ripida salita.


Prima che sulla classifica e sul calendario, l’Hellas Verona dovrà focalizzarsi sulla situazione mentale dei suoi uomini. L’ambiente non può essere risanato in qualche settimana e, ormai, il campionato dovrà essere portato a termine con la spaccatura interna alla società. Inevitabile che i giocatori e lo staff tecnico continueranno a risentire pesantemente di tutto ciò; inoltre, dopo le recenti sconfitte, motivare la rosa è più complicato: Grosso ha davanti un lavoro sempre più tosto.

Nel frattempo, la tifoseria della Curva Sud, che ha già tappezzato Verona e provincia con adesivi in cui si apostrofa “Setti buffone“, non pare avere intenzioni di tregua. Il distaccamento fra la società e la città, cardine della storia e della struttura dell’Hellas, non si colmerà nel breve periodo. Ma è proprio nel breve periodo che l’intero mondo del Verona avrebbe estrema necessità di ricompattarsi e di stilare una tregua, con il solo obiettivo di permettere ai calciatori di esprimere il loro potenziale e di conquistare la Serie A. Niente di tutto ciò è imminente: l’Hellas Verona proseguirà il proprio campionato lacerato al suo interno, con un pendolo che oscilla sulla base dei risultati del campo, o verso la società o verso l’altro estremo, quello dei tifosi.