Le “7 marce”, Gp Cina – F1 e Hamilton, 1000 e lode. Ferrari, 1000…problemi
Gran Premio della Cina, 3/a tappa del Mondiale di Formula 1 2019 sul circuito di Shanghai. Ma, soprattutto, Gran Premio numero 1000 nella storia del Circus. Analizziamo quanto accaduto ieri con la nostra monoposto fornita di un cambio a “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia, la Formula 1 – Da quando nel 1950 si corse a Silverstone la corsa numero 1, vinta da Nino Farina su Alfa Romeo, la Formula 1 di concorrenti ne ha avuti tanti. Dalle gare statunitensi al Mondiale Prototipi fino ad arrivare alla Formula E dei nostri giorni. Ma nessuna categoria motoristica ha soppiantato fino a questo momento il vero primato della Formula 1: quella di essere il campionato dove lo sviluppo tecnologico rivolto non solo alle gare ma anche alla produzione di serie è fattore predominante. Ed è per questo – ma non solo – che difficilmente il Circus verrà soppiantato. Altri 1000 e oltre di questi Gran Premi, Formula 1.
Viaggia in 6/a marcia, la Mercedes – Pensare che un mese fa, durante gli ultimi test, le Frecce d’Argento erano considerate in ritardo rispetto alla Ferrari. Invece, tre gare, tre doppiette, due piloti competitivi entrambi per il Mondiale. Il campionato è lungo e non sempre ci saranno regali come in Bahrain. Ma quando la vettura dalla livrea argentea è la più performante del fine settimana, come accaduto in Cina, batterla è quasi impossibile.
Viaggia in 5/a marcia, Alexander Albon – Il fine settimana era iniziato col botto… nel senso letterale del termine dato che il thailandese aveva spalmato la sua Toro Rosso sulle barriere nel corso delle libere 3. Poi, però, la domenica, pur partendo dalla pit lane, Albon ha corso una gara che tutto sembrava essere che effettuata da un pilota al terzo Gran Premio. Una corsa tutta concretezza, con l’aiuto fondamentale del muretto della scuderia di Faenza e con un pizzico di fortuna che non guasta mia. Arriva così la seconda gara a punti consecutiva. E se le cose continuano così, probabilmente ce ne saranno altre.
Viaggiano in 4/a marcia, Sergio Pérez e Kimi Räikkönen – Il messicano e il finlandese, piloti rispettivamente di Racing Point e Alfa Romeo-Sauber, hanno solo un obiettivo in questo Mondiale: cercare di occupare in gara una posizione che va dalla settima alla decima per portare a casa quanti più punti possibili. Un obiettivo che finora questi due piloti, esperto il primo ed espertissimo il secondo, stanno centrando pienamente.
Viaggia in 3/a marcia, la Renault – La scuderia francese è ancora una parziale incompiuta. Nel senso che la vettura giallo-nera sembra davvero essere la quarta potenziale forza del Mondiale, ma per un motivo o per l’altro, non riesce a rendere competitivi entrambi i suoi piloti. Come accaduto anche ieri in Cina, con Ricciardo ottimo settimo e Hülkenberg costretto al ritiro. Se la scuderia francese riuscirà a essere performante a 360 gradi, potrà togliersi diverse soddisfazioni.
Viaggia in 2/a marcia, la Ferrari – Affidabilità? Non pervenuta del tutto come dimostrano i problemi riscontrati dalle Rosse nelle libere del venerdì. Velocità? Vettura più lenta della Mercedes, proprio come in Australia. Rapporti tra i piloti? Per ora buoni, anche se Leclerc non sarà sempre tenuto a bada come accaduto ieri. Insomma, ieri la Formula 1 ha celebrato 1000 Gran Premi, ma per la Ferrari vi sono altri 1000… problemi.
Viaggiano in 1/a marcia, i commissari di gara – La Formula 1 in questi 1000 Gran Premi ci ha abituati anche a duelli mozzafiato, a contatti rudi ma sempre leali, a fortuiti incidenti. A tal proposito, da un po’ di tempo a questa parte si sta eccedendo in severità anche per normali incidenti di gara. Come quello capitato tra Kvyat e le due McLaren in partenza e che è costato un Drive Through al russo della Toro Rosso. D’accordo punire le palesi violazioni al regolamento, ma i contatti fortuiti in partenza ci saranno sempre. Ed essere troppo severi non sempre paghe, in tal senso.