La vittoria sfugge ancora al Lugano per un errore individuale
Un altro pareggio, il quarto consecutivo, per il Lugano. Nella giornata che ha consacrato la vittoria da record del campionato da parte dello Young Boys (da quando la formula del massimo campionato svizzero è così strutturata, vale a dire dal 2003, nessuno aveva mai chiuso i conti con tanto anticipo), i bianconeri si sono visti ancora una volta sfuggire la vittoria casalinga.
Il copione è sempre lo stesso. La compagine ticinese gioca discretamente, tiene palla, la fa girare, crea occasioni e le sbaglia. Il Sion ha fatto la partita che ci si aspetta dalle squadre di Yakin: coperti e pronti a colpire sugli errori avversari. Nella prima frazione sono stati gli avanti vallesani (Kasami in particolare) a scaldare le mani di un Da Costa finalmente padrone della situazione, e quasi sempre su palloni persi dai bianconeri. L’occasione migliore però è stata del Lugano, con una bella azione in velocità conclusa da Junior con un tiro fuori, da buona posizione: una specie di rigore in movimento.
Nella ripresa, i ragazzi di Celestini hanno provato a spingere con più decisione, guadagnando metri. Tuttavia, ancora una volta, un errore individuale ha tagliato loro le gambe. Al 74′, infatti, un disimpegno sbagliato da Čovilo ha trovato impreparato Kécskes, che è scivolato. La combinazione ha così permesso ad Adryan di involarsi verso Da Costa, infilandolo in uscita.
A togliere le castagne dal fuoco alla truppa bianconera è stata, ancora una volta, la prodezza di un singolo. Ieri è stato Junior a inventarsi una rete molto simile a quella di Sadiku della settimana scorsa: con una fiondata dalla distanza, il brasiliano ha raddrizzato una situazione la quale, col passare dei minuti, poteva diventare critica. Finale di partita al cardiopalma, con Gerndt e Lavanchy (guarda caso forse quelli che hanno corso di più) a sprecare un paio di grandi occasioni. Qua sotto, nel tweet del Lugano, la bellissima conclusione vincente del numero 11.
J U N I O R #11#forzalugano #fclugano pic.twitter.com/cyK7QtQ7LM
— FC Lugano (@FCLugano1908) April 14, 2019
Nel dopopartita, tanta delusione. “Beh, quando ho visto il pallone entrare nella nostra porta a un quarto d’ora dalla fine, qualche brutto pensiero l’ho avuto” ha detto Celestini ai giornalisti in zona mista (Ticinonline). “Tuttavia, la squadra ha avuto un’ottima reazione, trovando il pareggio e sfiorando il risultato pieno nel finale. Il pari ci sta stretto oggi: però abbiamo fatto un passo avanti. Prima o poi troveremo la vittoria in casa: e allora, anche questi punti saranno importanti.”
“Ho fatto i cambi non per demeriti da parte di chi è uscito, ma per dare ossigeno ed energie fresche alla squadra. Siamo ovviamente dispiaciuti per il risultato, perché fino al gol loro avevamo fatto bene, e dopo il pari abbiamo creato delle occasioni limpide. Però non perdiamo da molto tempo, e questo è positivo. Sono convinto di essere sulla strada giusta. Manca un po’ di concretezza davanti alla porta, è vero. Però mi tengo stretta la reazione della squadra, lo spirito che ci ha permesso di ovviare alle tante assenze.”
In conclusione, resta la classifica. I ticinesi, con 34 punti, sono sesti, a 3 lunghezze dal Sion quarto in graduatoria, e ne conservano 5 sullo Xamax nono. Sono in buona compagnia (Zurigo e Lucerna), e preceduti dal San Gallo (quinto con 36) e, più avanti, dal Thun terzo con 39. Valgono quindi i discorsi fatti nelle scorse settimane: bastano due partite, positive o negative, per indirizzare il finale di stagione.
Il cinismo sotto porta è necessario. Certo, non è un caso che a sbagliare le occasioni nel finale siano stati i giocatori che corrono di più (Gerndt e Lavanchy) e che quindi, giocoforza, sono meno lucidi in fase conclusiva. Sadiku, partito titolare, non è riuscito questa volta a incidere (al suo attivo solo un colpo di testa nella prima frazione). Junior si è rifatto dell’errore nel primo tempo con una rete da incorniciare nella ripresa. Peccato che, nel finale, Lavanchy non lo abbia visto, solo al centro dell’area piccola, preferendo la conclusione personale.
Sono mancati, ieri, in parte, i centrocampisti. A parte Sabbatini, sopra la sufficienza, Vécsei (e Čovilo, che lo ha sostituito) non hanno dato il valore aggiunto necessario. Sul giocatore di origine balcanica ci sono anche le responsabilità nello sciagurato disimpegno che ha permesso agli ospiti di segnare. Buona la prestazione degli esterni (Lavanchy, appunto, Črnigoj e il suo sostituto Mihajlović). Dietro, oltre alla sicura prova di Da Costa, Daprelà e soprattutto Sulmoni si sono dimostrati all’altezza. Su Kécskes pesa invece come un macigno l’errore in occasione del gol, oltre a qualche sbavatura qua e là.
Prossimo appuntamento venerdì sera, quando a Cornaredo arriverà lo Zurigo, che viene da una serie negativa, in campionato, di una sola vittoria nelle ultime 8 partite. I tigurini arriveranno in Ticino con una formazione rimaneggiata per infortuni e squalifiche, oltre al fatto che avranno la testa sulla semifinale di Coppa svizzera con il Basilea della prossima settimana. Sarà un’occasione, forse l’ultima, per rimanere agganciati al trenino della metà classifica e, soprattutto, per evitare il riavvicinamento dello Xamax. Di positivo, però, c’è anche da dire che il destino dei ticinesi è ancora interamente nelle loro mani.
Sul futuro, Renzetti, ieri, parlando con i colleghi di Ticinonews, ha annunciato di voler parlare di rinnovo del contratto con Celestini. Certo, pesa in modo non indifferente l’orizzonte societario prossimo venturo: tuttavia, i buoni rapporti tra il Pres e Leonid Novoselskiy, più volte indicato come probabile acquirente, nel futuro prossimo, del pacchetto di maggioranza, fanno pensare che sia una scelta condivisa. In ogni caso, il pallone deve ancora emettere le ultime e decisive sentenze.