Abbiamo scelto il titolo “una cavalcata trionfale” per parlare della promozione in Serie A Femminile dell’Inter Women e non credo ci siano altre parole da poter usare, considerato il fatto che mancano ancora cinque giornate al termine della Serie B Femminile e le nerazzurre potranno ancora infrangere dei record.
D’altronde, cosa c’è da dire di una squadra che inanella diciassette vittorie consecutive su diciassette gare disputate, segnando 63 reti e subendone solo 6 con la calciatrice Gloria Marinelli capocannoniera del torneo con ben 20 reti? I numeri parlano abbastanza da soli, è inoppugnabile. Possiamo invece indagare su come sia nato questo trionfo e su cosa lo abbia generato. E questo è un discorso molto più interessante.
La nostra storia nasce il 23 ottobre 2018, quando l’Inter rileva il titolo sportivo dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Femminile Inter Milano (nata nel 2009 dalla fusione di A.F.C. Le Azzurre di Abbiategrasso e A.S.D. Femminile Romano di Corsico), dando vita alla prima sezione femminile in 110 anni di storia e raccogliendo l’eredità tecnica della squadra guidata precedentemente dalla Presidente Elena Tagliabue, moglie di Giuseppe Baresi: il club nerazzurro era già attivo con un proprio settore giovanile femminile da qualche anno ma decide di acquisire la squadra storica femminile che aveva già disputato le prime due gare ufficiali in Serie B Femminile per provare da subito la promozione in Serie A.
La direzione tecnica è affidata all’argentino Sebastian De La Fuente, dopo un paio di anni da vice allenatore: De La Fuente è il fratello di Paula Zanetti e quindi cognato di Javier Zanetti, la cui presenza costante allo stadio e negli spogliatoi in qualità di vice-presidente ha fatto vivere alle ragazze un senso di appartenenza e di unità con la squadra maschile che ha sicuramente giovato. D’altronde, lo stesso Zanetti ha parlato di gruppo unito che ha costruito questo risultato partita dopo partita.
Ma quale è stato il momento decisivo del campionato dell’Inter Women, quello in cui le ragazze hanno capito di stare facendo qualcosa di eccezionale? Sicuramente la decima giornata del 6 gennaio scorso contro il Ravenna Women: le nerazzurre vanno in vantaggio quasi subito con la rete di Alice Regazzoli ma subiscono il sorpasso delle padrone di casa con Francesca Barbaresi e Giorgia Filippi. Le interiste hanno il pregio di non disunirsi e di crederci, ribaltando la gara con una doppietta di Gloria Marinelli negli ultimi dieci minuti. Quel risultato ha non solo tenuto lontano le inseguitrici ma ha anche dato consapevolezza al gruppo per le partite successive.
Dopo la conquista della promozione la prima a congratularsi è stata la responsabile del settore femminile dell’Inter Ilaria Pasqui: “Era un obiettivo a cui tenevamo molto e per il quale abbiamo lavorato davvero bene in tutti questi mesi, i miei complimenti vanno a tutte le persone coinvolte dentro e fuori dal campo. Il segreto di questa squadra? Tutti quanti hanno cercato di lavorare per un unico obiettivo, ognuno ha sempre dato il proprio massimo”. Subito dopo è arrivato il tecnico Sebastian De La Fuente: “Un’emozione grandissima, le ragazze e la società si meritano questa gioia. È un onore festeggiare con questi colori. Il nostro è un gruppo unito e lo abbiamo dimostrato in ogni tappa di questo bellissimo percorso”. A ruota sono arrivate le parole del responsabile del settore giovanile dell’Inter Roberto Samaden: “Questo risultato è il frutto di un lavoro ben fatto, sia da parte della Società che da parte di tutto lo staff. Il femminile è un’area nuova con grandissime prospettive per il futuro, all’estero è un movimento già più sviluppato e anche in Italia finalmente stiamo riuscendo a partire. Questo risultato ci rende molto felici, il nostro è un gruppo di ragazze molto giovani, bisogna dare merito al tecnico De La Fuente e ai suoi collaboratori”. E ultima, ma non meno importante, il capitano, nonché figlia d’arte, Regina Baresi: “Lavoriamo da tanto tempo a questo obiettivo e lo abbiamo raggiunto nel migliore dei modi. Siamo cresciute singolarmente, ma soprattutto come gruppo e squadra. Affrontiamo le difficoltà tutte insieme, questo è il nostro maggiore punto di forza”.
E ora? Quello raggiunto deve essere il punto di partenza su cui costruire qualcosa di importante, come ripetono nei piani alti della società di Zhang, e sicuramente sarà rafforzato, ma non smembrato, il gruppo che ha portato di nuovo l’Inter in Serie A Femminile dopo la retrocessione del 2014. Vanno preservati alcuni notevoli capitali a livello giovanile e non solo per le varie nazionali femminili (citiamo solo come esempi Astrid Gilardi, Ilaria Alice Berti, Elisa Carravetta, Beatrice Merlo, Alice Regazzoli, Gloria Marinelli, Valentina Gallazzi, Arianna Marengoni) ma l’ossatura ormai c’è, e la voglia di tornare da protagoniste in Serie A non sarà da meno. Sfida alla Juventus lanciata? Forse è ancora presto per dirlo, ma di sicuro ora c’è una nuova squadra su cui puntare i riflettori. E che, siamo sicuri, non si accontenterà di un ruolo da comprimaria.