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Le “7 marce”, Gp Australia – Hamilton e Ferrari, che…Bottas

Immagine tratta dalla Pagina Ufficiale Facebook di Vallteri Bottas

Ieri è ripartito il Mondiale di Formula 1. Analizziamo quanto accaduto nella 1/a gara della rassegna iridata 2019, il Gp Australia sul circuito di Albert Park a Melbourne, con le nostre “7 marce”.

Viaggia in 7/a marcia, Charlie Whiting – Diciamo la verità, non vedere la sua canuta chioma nell’inquadratura solitamente riservata alla cabina dei commissari pochi istanti prima della partenza ci ha fatto strano. Ed è normale che sia così, dopo 21 anni in cui è stato presente in ogni GP. Un’improvvisa embolia polmonare ce lo ha portato via. Ci piace pensare, però, che Whiting si sia semplicemente voluto trasferire in una cabina collocata più in alto. Dove sarà per sempre il commissario di gara.

Viaggia in 6/a marcia, Valtteri Bottas – Alzi la mano chi se lo sarebbe mai aspettato, venerdì scorso all’accensione dei motori delle monoposto per la prima sessione di prove libere. Bottas, a secco di sigilli nel 2018, non solo ha vinto la prima corsa del 2019 con la sua Mercedes ma la ha letteralmente dominata. Lo scatto bruciante alla partenza, la gestione degli pneumatici morbidi in maniera superba, quel giro veloce che da quest’anno vale un punto in più in classifica strappato con le unghie e con i denti. Il finlandese ha annichilito la concorrenza interna ed esterna. In Bahrain si potrà capire qualcosa di più sulle reali intenzioni di Bottas in questo 2019.

Viaggiano in 5/a marcia, le rivincite – La gara australiana è stata anche sede di rivincite personali molto interessanti da analizzare. A cominciare dal ritorno a tempo pieno in Formula 1 di Robert Kubica, otto anni dopo quell’incidente subito al Rally di Andora. Proseguendo con Danii Kvyat, che tornato alla Toro Rosso scommettiamo avrà “goduto come un riccio” nel tenere dietro il francese Pierre Gasly su Red Bull per almeno una decina di giri. Quella Red Bull che qualche stagione fa lo aveva appiedato. Ma anche quella Red Bull che con Verstappen ha riportato sul podio la Honda, il primo da quando la casa giapponese è tornata come motorista nel 2015. Una rivincita dei nipponici che sono arrivati sì in ritardo a costruire un motore performante, ma una volta giunti in vetta sarà difficile per la concorrenza farli scendere da lassù.

Viaggiano in 4/a marcia, i debuttanti – Giovani, sfacciati, un tantinello incoscienti. Ma dannatamente veloci. I debuttanti in Formula 1 hanno subito voluto scalare le gerarchie. Come in McLaren, con Norris che si è messo dietro il più esperto Sainz in qualifica e in gara ha perso punti mondiali solo per colpa di una strategia rivelatasi dannosa. O come in Toro Rosso, con Albon che nelle prove del sabato si è messo in tasca Kvyat. I debuttanti hanno ancora tanta strada da fare ma, come si dice, chi comincia bene è a metà dell’opera.

Viaggia in 3/a marcia, Lewis Hamilton – A nessuno fa piacere farsi sorpassare in partenza e vedere il proprio compagno di squadra viaggiare su ritmi che non riesci minimamente a imitare. Figuriamoci se ti chiami Lewis Hamilton, quattro volte Campione del Mondo e il tuo compagno di squadra si chiama Valtteri Bottas. L’inglese si è dovuto inchinare alla strapotenza tecnica, fisica e di guida del finlandese e ha preferito accodarsi portando a casa un comunque prezioso secondo posto. Ma per come conosciamo Hamilton, lui vorrebbe che il Gp del Bahrain fosse già domani.

Viaggia in 2/a marcia, la Ferrari – I risultati dei test di Barcellona avevano parlato chiaro: Ferrari scuderia da battere e il resto del gruppo a inseguire. Ma i test hanno uno svantaggio: non valgono come Gran Premi e non portano punti in classifica. E così ad Albert Park le arancion…pardon, le Rosse non sono mai riuscite a essere competitive. Alla bandiera a scacchi, solo 4/o e 5/o posto per Vettel e Leclerc. Una combinazione di calo tecnico della SF90 e una strategia sulla prima sosta del tedesco quantomeno da rivedere ha portato a questo risultato non certo gradito dalle parti di Maranello. Anche qui, la medicina è sempre la stessa. Non vedere l’ora che giunga il secondo Gran Premio per riscattarsi.

Viaggia in 1/a marcia, la Williams – In uno scenario che vede parecchio equilibrio alle spalle delle tre scuderie maggiori, è davvero un peccato vedere la Williams annaspare viaggiando più lenta delle vetture di testa fino a tre secondi al giro. Una situazione che purtroppo non dovrebbe risolversi così facilmente e rapidamente.