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Il fattore Sardegna Arena

Ormai non è più un caso, il Cagliari soffre di una strana doppia personalità: lento, involuto, timido e in balia dell’avversario lontano da casa, arrembante, intraprendente, aggressivo e letale fra le mura amiche. Terza vittoria di fila alla Sardegna Arena, terzo 2-1 consecutivo. Dopo Parma e Inter, stavolta a pagare dazio è stata la Fiorentina di Pioli, protagonista di una partita nettamente al di sotto delle aspettative.

I viola hanno pagato oltremisura le assenze importanti di due metronomi del centrocampo come Veretout ed Edimilson Fernandes. Di fatto, Nørgaard non è riuscito a rimpiazzare il collega francese e Gerson e Benassi hanno limitato le loro incursioni in fase offensiva. A dire il vero, l’inizio del match era stato promettente per i viola, che hanno mantenuto il pallino del gioco provando a far girare la palla e a chiamare a supporto i terzini, poi però il Cagliari ha preso le misure, coprendo gli spazi e sfiorando il vantaggio con Cacciatore e Pavoletti già nella prima frazione.

La ripresa, invece, è stata un monologo rossoblù: i padroni di casa, decisamente più motivati, hanno alzato il baricentro e hanno costretto la Fiorentina a chiudersi in difesa. Ma proprio la fase difensiva viola ieri ha fatto acqua: Terracciano impacciato e insicuro, i terzini spesso in difficoltà contro i rispettivi dirimpettai e la mediana che faceva fatica a interrompere la sorgente del gioco rossoblù, che passava per i piedi di Cigarini e Barella. Risultato, vantaggio rossoblù con una zampata di João Pedro su un gran traversone di Cacciatore e raddoppio dopo un quarto d’ora con Ceppitelli di testa, sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra da Lykogiannis. Come se non bastasse, poteva arrivare anche il 3-0 se João Pedro non stampasse sulla traversa il suo destro con Terracciano in terra per la precedente conclusione di Barella.

L’unico a non arrendersi fra i viola è stato, guarda caso, Federico Chiesa, che all’88’ si è inventato il gol del 2-1, partendo in contropiede e piazzando un destro chirurgico che si è infilato alle spalle di Cragno dopo aver colpito il palo. E quello forse è stato l’unico momento di sbandamento da parte dei rossoblù, che troppo sicuri nei propri mezzi hanno alzato la difesa, subendo logicamente il contrattacco viola, con sei, sette minuti finali di sofferenza annessi. La vittoria però è arrivata e, anche se è stata una Fiorentina nettamente deludente, resta la grande prestazione di questo Cagliari lunatico, che fa sognare i tifosi quando gioca alla Sardegna Arena e li fa incazzare quando gioca lontano da casa. Ma al momento la classifica dice +9 sul Bologna (di scena stasera a Torino contro i granata), tanto basta per trascorrere una pausa serena e preparare al meglio il ritorno in campo al Bentegodi contro il Chievo. Sullo sfondo, la prossima gara in Sardegna è contro la corazzata Juventus: si arrenderà anche la Vecchia Signora al fattore Sardegna Arena? A questo punto, il dubbio ci viene eccome.