La difesa a tre, il gioco frizzante e il solito brivido. Ma il Napoli in versione europea è il migliore
L’avventura europea del Napoli prosegue con un’altra, netta vittoria, stavolta rifilata al Red Bull Salisburgo, e per i quarti di finale i biglietti sono già quasi pronti. Il volto migliore degli azzurri è ormai destinato a rimanere in vista soltanto in Europa League, l’ultimo vero obiettivo stagionale di Ancelotti e i suoi, perché è proprio lontano dall’Italia che i partenopei sembrano tutta un’altra squadra per qualità e maturità. Lo conferma il 3-0 finale, giusto per quanto visto anche se arrivato con il solito brivido nel finale e contro un Salisburgo che ricordavamo più pericoloso dopo la straordinaria cavalcata fino in semifinale dello scorso anno.
Ancelotti si è conquistato il successo riportando il Napoli nella versione tattica in cui l’abbiamo apprezzato maggiormente in questa stagione. Lasciato in panchina Malcuit, probabilmente bisognoso di maggior riposo dopo la disastrosa prestazione contro la Juventus, il tecnico emiliano ha riproposto la difesa a “tre e mezzo”, con Hysaj abbassato sulla linea di Maksimović e Koulibaly e un Mario Rui più libero di spingere sulla corsia sinistra. Una soluzione risultata subito vincente, perché gli azzurri sono riusciti a limitare al massimo le pericolose fiammate degli ospiti, senza rinunciare alla corsa del portoghese, molto più a suo agio. D’altra parte, è questo lo schieramento adottato in tutte le partite più importanti giocate finora e Ancelotti potrebbe essersi reso conto della necessità di una maggior copertura sulla destra, rinunciando temporaneamente alla spinta di Malcuit.
Ma soprattutto, si è rivisto finalmente un Napoli frizzante in avanti, capace di aprire le maglie difensive dei tedeschi con grande facilità, seguendo un gioco caratterizzato da tanti movimenti, scambi di posizione e passaggi in profondità. Uno schema tattico realizzatosi soprattutto grazie alla notevole vivacità di Fabian Ruiz e Mertens, sempre alla ricerca del pallone e continuamente dimenticati dalla difesa avversaria, ma anche di un Milik sbloccatosi velocemente e dimostratosi una costante spina nel fianco per gli avversari. I partenopei hanno segnato tre gol pesanti, hanno creato anche di più, dimostrando una volta di più di avere pochi eguali in Europa quando la lampadina si accende e le paure spariscono, liberando la testa dei giocatori azzurri.
Seguendo un canovaccio simile al 3-1 contro lo Zurigo nel turno di andata dei sedicesimi, il Napoli ha finito la gara ancora una volta in evidente calo, permettendo al Salisburgo di sfiorare il gol che avrebbe riaperto ogni discorso. Se il vizio immancabile della stagione degli azzurri non ha creato danni anche stavolta, il merito è solo di un Meret in versione fenomenale, probabilmente caricato dall’espulsione di domenica contro la Juventus. Dell’estremo difensore classe ’97 si continua a parlare ancora troppo poco, ma il ragazzo è sempre una sicurezza e ha straordinarie doti anche negli interventi, come dimostrato ieri sera. Meret sta crescendo, così come sta tentando di fare tutto il Napoli. Ora c’è il ritorno, sulla carta in discesa, ma per gli azzurri servirà correre ancora, perché è proprio quando abbassano i ritmi che i partenopei mostrano il proprio lato più fragile.