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Week Leaks #25 – Juve da Scudetto, ma il Napoli non merita questa distanza. Milan, un giusto terzo posto

  • L’appuntamento di oggi non si può non aprire nel ricordo di Davide Astori. È passato un anno da quella tragedia che ha cambiato una normale domenica di calcio, portandoci via un difensore che abbiamo apprezzato per anni, anche per la sua correttezza. Da quel momento, niente è stato più come prima e basterebbe vedere cos’è successo su tutti i campi della Serie A quando è arrivato il 13′, come il suo numero di maglia.
  • Napoli-Juventus sancisce di fatto la chiusura ufficiale di un campionato che, in ogni caso, non sarebbe mai stato messo in discussione. I bianconeri vincono 2-1 in una gara emozionante, ricca di episodi che hanno lasciato dietro sé anche certe polemiche, e volano a più 16, rendendo lo Scudetto ormai una formalità. Certo, sul campo non c’è questa distanza tra la squadra di Allegri e quella di Ancelotti e ieri sera è stato dimostrato. Juve in linea alle prestazioni delle ultime gare, brutta ma sicuramente pratica, mentre al Napoli continuano a mancare la giusta incisività e qualità al momento giusto. È stato il grande limite dei partenopei in questa stagione (in cui ha giocato un ruolo anche una certa sfortuna, questo va riconosciuto) e anche nella sfida più sentita per qualsiasi tifoso e giocatore azzurro è emerso in maniera decisiva.
  • In ogni caso, il primo gol stagionale su punizione lo firma Pjanić, troppo spesso costretto a fare un passo indietro e lasciare Ronaldo. Il portoghese resta un fenomeno, ma il piede del bosniaco da punizione è veramente impossibile da lasciare in disparte.
  • La grande novità della giornata è che la terza forza del campionato ora è il Milan. Il sorpasso all’Inter arriva nella gara vinta nella maniera più sporca dell’ultimo periodo, ma è la forza del gruppo che ha saputo costruire Gattuso a saper creare situazioni così favorevoli. I rossoneri sono meritatamente terzi e il tecnico calabrese è il grande artefice di questa scalata. Lo avevano tutti già condannato, destinato a lasciar la panchina al “nome” di turno. Ma Gattuso è uno che pensa solo a lavorare e questo i suoi ragazzi lo hanno capito. Ed è anche così che nasce una vera squadra, un gruppo capace di andare oltre i singoli.
  • Di fatto, la storia del Milan è esattamente opposta a quella dell’Inter. Qui, invece, lo spogliatoio è già spaccato da tempo, perché chi dovrebbe prendersi la responsabilità di essere la guida per tutti ha preferito dedicare le proprie attenzioni a capricci buoni solo per la stampa. Il caso Icardi continua a scottare e Spalletti non sa come risollevare il morale di una squadra che sta andando a picco. Quella di Cagliari è una trasferta insidiosa per qualsiasi grande del nostro campionato, ma ne esci con il bottino pieno solo con una squadra solida e dalla forte identità. Cosa che, al momento, l’Inter non è.
  • Applausi, una volta di più, a un Cagliari che in queste gare ci mette sempre tanta grinta e sostanza. La squadra di Maran deve fare un salto di qualità in partite in cui bisogna far emergere più la qualità, ma la retrocessione non dovrebbe essere un discorso per i rossoblù.
  • Abbiamo tante volte sottolineato le difficoltà della Lazio nelle grandi partite e stavolta, invece, vanno fatti soltanto complimenti. Gara ben preparata da Inzaghi, che ha saputo prevalere anche e soprattutto grazie ai dettagli, mostrando certamente maggior fame della Roma. Il Derby non ha avvantaggiato o svantaggiati e può spesso cambiare una stagione Per i biancocelesti vuol dire riaccendere la propria corsa Champions, con uno spirito diverso rispetto al clima delle ultime gare.
  • Discorso opposto per la Roma, che proprio nel momento in cui stava recuperando un minimo di fiducia è caduta sul più bello. Di Francesco ha le sue colpe, ma in generale è la squadra che in certe partite sembra perdere grinta e lucidità. Poca roba i giallorossi, sia nel difendere che nel far circolare il pallone. E, a pochi giorni dal ritorno in Champions League contro il Porto, una prestazione simile deve far scattare l’allarme.
  • Intanto, Torino e Atalanta salgono sempre di più. I granata si confermano in forma strepitosa, Mazzarri si sta prendendo soltanto applausi perché finalmente vede i frutti di un lavoro iniziato mesi fa. La difesa resta il pilastro di questa squadra, che è a soltanto 113′ dal record di imbattibilità del 1945-1946.
  • I bergamaschi, invece, stavolta riescono a battere la Fiorentina, riscattandosi dopo il pareggio dalle mille emozioni in Coppa Italia. Gara ancora una volta spettacolare, ma stavolta gli uomini di Gasperini restano maggiormente solidi, sottolineando invece le difficoltà difensive di questa seconda parte di stagione della Fiorentina. I nerazzurri hanno recuperato la fame delle settimane precedenti a questa mini-crisi: da vedere e studiare il terzo gol, frutto della voglia di giocare su ogni pallone e non darsi mai per vinti.
  • Fondamentale vittoria in ottica salvezza per l’Udinese, che supera il Bologna 2-1 e torna a respirare. Nicola ringrazia de Paul e Pussetto, gli uomini chiave della gara e in grado di fare la differenza sui rossoblù, come al solito grintosi, con tanta voglia e potenzialità, ma che faticano a raccogliere punti. Mihajlović resta fiducioso, ma ora devono iniziare ad arrivare risultati pesanti per uscire dalla zona retrocessione.