Primo Piano

Sarri al centro delle polemiche, ma stavolta ne esce vincitore. Se ne facciano una ragione i suoi detrattori

Il mirino delle critiche alzato su di lui, a prescindere, quasi come fosse l’obiettivo designato di un cecchino invisibile che non aspetta altro che un suo passo falso. Maurizio Sarri è allo scoperto, senza protezioni. Eppure, al momento del suo ingaggio, i tifosi del Chelsea avevano benedetto la scelta di Abramovich. Forse più per il suo non essere personaggio e per quella ammirazione che si ha nei confronti di chi ha fatto tanta gavetta, prima di approdare nell’élite del calcio. L’idillio tra Sarri e i supporters era poi scoppiato durante la prima parte del campionato, quando i Blues avevano conquistato cinque vittorie nelle prime cinque giornate. Ed era proseguito fino a novembre inoltrato, quando la sconfitta col Tottenham aveva interrotto, dopo tredici turni, l’imbattibilità del Chelsea.

Poi una serie di alti e bassi hanno fatto scendere anche l’indice di gradimento nei confronti di Sarri. Alcune partite opache e soprattutto la disfatta (6-0) contro il City in campionato hanno aperto una ferita tra lui e i tifosi, sancendone di fatto la crisi di rapporto. Adesso Sarri è un problema: perché è un integralista tattico, perché non sa comunicare, perché non riesce a farsi intendere dalla squadra. Sicuramente l’ex tecnico del Napoli non è un allenatore come gli altri. Ha molti limiti, sia dal punto di vista gestionale che comunicativo. Quella che era la sua forza – il non essere personaggio – è diventata la sua debolezza.

L’episodio accaduto domenica nella finale di FA Cup contro il City è stato imbarazzante. Rinfreschiamo la memoria per chi non lo sapesse, anche se la questione ha avuto molta risonanza. Il portiere del Chelsea Kepa, che aveva accusato qualche noia fisica in settimana, non sembrava al 100% nemmeno durante la partita. Così, a Sarri voleva sostituirlo con il Caballero, tra l’altro più abile sui calci di rigore. L’ex estremo difensore dell’Athletic Bilbao, con ampi cenni, ha di fatto bloccato la sostituzione mandando su tutte le furie il suo allenatore. La figuraccia è stata colossale, soprattutto per Kepa che è passato come colui che non accetta la scelte del proprio mister. Una grave mancanza di rispetto, che naturalmente ha avuto delle conseguenze per il numero uno spagnolo. Soprattutto economiche, visto che il portiere è stato multato dalla società (la cifra andrà in beneficienza).

Apriti cielo. I detrattori di Sarri hanno colto la palla al balzo per sottolinearne l’inadeguatezza al cospetto del “Sacro” calcio inglese. Hanno preso di nuovo la mira contro l’ex tecnico del Napoli, denudato, secondo loro, della proprio autorevolezza all’interno dello spogliatoio. In questa situazione, però, l’atteggiamento più giusto l’ha avuto proprio Sarri. Sbollita la rabbia, in conferenza stampa post-gara ha parlato di equivoco, provando a strappare via Kepa dalla balia delle polemiche. Conoscendolo, in privato Sarri gli avrà mostrato tutta la sua delusione e dispiacere. Ma pubblicamente si è vestito da pompiere, ha cercato di proteggere il suo calciatore e il suo gruppo. Forse c’è ancora tempo per migliorare l’aspetto comunicativo, ma stavolta Sarri non ha sbagliato proprio nulla.