Date potere al VAR!
Sono passati ormai due giorni dall’incredibile 3-3 di Fiorentina-Inter, una partita che verrà ricordata più per gli episodi arbitrali che per lo spettacolo visto in campo. Quel “fallo di petto” di D’Ambrosio, punito con il penalty dall’arbitro Abisso nonostante l’intervento del VAR, ha scatenato polemiche giustificate e infinite da parte della società Nerazzurra e non solo. Con l’introduzione della tecnologia certi errori non sono ammissibili, anche perché, dopo quasi 5 minuti di consulto con il monitor e i collaboratori, Abisso doveva capire abbastanza facilmente che l’episodio in questione non ammetteva interpretazioni soggettive.
E invece il fischietto siciliano quel rigore lo ha dato, nonostante in quel momento anche lui si stesse rendendo conto di commettere una follia. La “colpa” la si può attribuire all’atmosfera del Franchi, con un pubblico già caldo per un gol annullato alla Viola e per il rigore concesso all’Inter e che probabilmente si sarebbe stizzito ancor di più dopo un rigore revocato al decimo minuto di recupero. La mancanza di personalità di Abisso è palese, ma tutto ciò poteva essere evitato se solo il VAR avesse già avuto quel potere decisionale che adesso tutti acclamano. La decisione sarebbe spettata a Fabbri, che avrebbe avuto i mezzi per correggere l’errore del collega con accuratezza e tranquillità, trovandosi all’esterno e non in uno stadio gremito che può destabilizzare un arbitro.
Sarebbe sicuramente stato d’aiuto anche trasmettere le immagini del monitor sui maxi schermi dello stadio, lasciando così che le decisioni venissero prese con la massima trasparenza. Nel caso specifico, immaginate quanto la situazione sarebbe potuta cambiare nell’episodio di Firenze: davanti a un abbaglio così evidente, Abisso si sarebbe sentito confortato dal fatto che anche il pubblico stesse vedendo quelle immagini, e avrebbe potuto cambiare la decisione senza subire i classici cori da stadio e magari le proteste dei giocatori della Fiorentina, che non avrebbero potuto obiettare davanti all’evidenza. L’introduzione del VAR è stata figlia dell’intenzione di lasciar arbitrare con trasparenza e riducendo il numero degli errori, ma se non viene sfruttata per quelle che sono le sue reali capacità rischia di diventare una pericolosa arma a doppio taglio.
Resta comunque difficile giustificare la prestazione di Abisso, che senza l’ausilio del monitor avrebbe fatto ancora peggio non ravvisando il netto fallo di mano di Fernandes e convalidando il gol di Biraghi, viziato da una scorrettezza di Muriel. Il “castigo” imposto dall’AIA all’arbitro palermitano è corretto, e probabilmente sarà utile anche per i colleghi che dalle prossime giornate si lasceranno aiutare con piacere dal mezzo tecnologico per non ricadere in certe figuracce. Dalla prossima stagione però i vertici arbitrali dovranno per forza di cose modificare il protocollo, per non sprecare una risorsa tanto preziosa.