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Il 2019 di Marco Cecchinato è di fatto iniziato a Buenos Aires: il palermitano, dopo un gennaio non proprio brillante, ha messo in bacheca il torneo argentino salendo al numero 17 in classifica, suo best ranking.

L’Australian Open per l’azzurro è stato da dimenticare e la sconfitta al primo turno subita da Krajinovic aveva gettato pesanti ombre sulle capacità del siciliano di sapersi mantenere costantemente su alti livelli; dubbi prontamente smentiti perchè una volta iniziata la stagione su terra rossa, superficie che lui ama più di tutte, il suo stile di gioco ha finalmente ingranato.

 

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In una Terra che Amo, l’Argentina, contro un giocatore che stimo tantissimo @dieschwartzman (a cui faccio i complimenti per il torneo @argentinaopenatp che ha giocato) alzo il mio terzo trofeo.🏆 🏆 🏆 Grazie 🇦🇷 Grazie @vagnozzis Per il Tennis, Grazie @uferrara68 perchè arrivo su tutte le palle, Grazie @gaiapecs perchè ci sei, Grazie @gigisange perchè ci hai sempre creduto, Grazie al mio team @grupposangermano.tennisteam per il supporto continuo e grazie a tutti voi che mi seguite e mi incoraggiate sempre. Vi Voglio Bene. Ceck! #pallacortadiceck #atp #atpworldtour #vamopeki #ceck13 #ceckcicrede #p #mc13 #tennis #tennislife #jomasport #joma #toninolamborghini #babolat #grupposangermanotennisteam #argentinaopen #argentinaopen2019 📷 Credit: Sergio Llamera – Prensa Argentina Open

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Vincere a Buenos Aires non è da tutti soprattutto se in finale concedi solamente tre giochi a un esperto terraiolo come Diego Schartzmann, per di più argentino e quindi spinto da tutto il pubblico. L’aver alzato al cielo il trofeo di questo torneo ha permesso a Cecchinato di issarsi alla posizione numero 17 del ranking ATP, migliorando il suo best ranking e diventando il numero uno italiano.

Il periodo no di Fabio Fognini, appena sconfitto al primo turno in Brasile, infatti ha permesso al Ceck il sorpasso in classifica e siamo sicuri che non vorrà fermarsi qua: il suo 2019 sta ingranando al meglio e come in un film il lieto fine sembra più che mai plausibile.

La cavalcata di Marco fino all’elite del tennis mondiale parte da molto lontano con tanti sacrifici, ma si completa di fatto a maggio dello scorso anno quando è protagonista di un sontuoso Roland Garros che lo vedrà giungere a sorpresa fino in semifinale e dove sarà in grado di sconfiggere addirittura Novak Djokovic.

Da lì in avanti poi Marco si ritaglia molte altre soddisfazioni dimostrando come sulla terra rossa il suo gioco sia molte efficace, mentre soffre molto il veloce come l’erba e il cemento indoor; il suo maggior punto debole sembrava essere la costanza, ma con il suo allenatore Vagnozzi vuole superare anche questo scoglio e la strada intrapresa è quella giusta.

In futuro lo attendono altre sfide, sempre più impegnative come può essere l’ingresso in top ten: Ceck, motore, azione. E’ ora di prendersi la scena dimostrando che il talento e la forza di volontà possono ancora far esaudire ogni sogno.